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Il complesso di Masada: Patrimonio UNESCO israeliano

Francesca Testa di Francesca Testa
16 Luglio 2021
in Viaggi
Tempo di lettura: 4 minuti
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Il Parco Nazionale di Masada comprende il monte Masada e le sue antichità, l’ingresso orientale dove si trova il museo Yigal Yadin e il complesso dell’entrata occidentale.

Ultima roccaforte dei combattimenti ebrei per la libertà contro gli oppressori romani, Masada documenta l’esistenza del Regno d’Israele duranti gli ultimi giorni del Secondo Tempio, motivo per il quale è stata inserita, nel 2001, nell’elenco dei siti del Patrimonio della Cultura Mondiale dall’UNESCO per perpetuarne il valore, unico nel suo genere.

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complesso-masadaIl centro appare come un complesso di costruzioni, tra le quali spicca il palazzo fortificato eretto nello stile classico del primo Impero Romano da Erode il Grande, re della Giudea. Ai suoi piedi si trovano gli accampamenti, le fortificazioni e le batterie d’assalto che rappresentano l’apparato d’assedio romano meglio conservato ai giorni nostri. È possibile raggiungere la roccaforte percorrendo tre strade differenti: dal lato est si può prendere la funicolare che parte dell’ingresso orientale e porta in cima in appena tre minuti oppure percorrere il sentiero del serpente in circa quarantacinque minuti a piedi. Dal lato ovest, invece, si sale attraversando il sentiero della rampa d’assalto romana per una passeggiata di circa un quarto d’ora.

Usciti dalla funicolare, attraversando un ponte, si arriva all’entrata del sopracitato sentiero del serpente: le pareti dell’ingresso sono ornate di stucchi e alla loro base si trovano le panchine originali intonacate utilizzate dai guardiani e dai visitatori nell’attesa di ricevere il permesso di entrata. Osservando la pavimentazione è possibile scorgere ancora oggi i danni provocati dagli zoccoli dei muli, inoltre in tutto il complesso si notano spesso le linee tracciate in nero che delimitano l’altezza dei resti originali. Il percorso è estremamente lungo e le cose da vedere sono tantissime: vi è la cava, ad esempio, posta a sinistra del sentiero che ha fornito materiale greggio per le costruzioni degli edifici al tempo di Erode, o, nei pressi, quella che probabilmente era la residenza del comandante del monte con un cortile ampio circondato da stanze, alcune decorate con pitture murali.

Proseguendo sulla destra, si arriva all’ingresso principale del complesso nord che conta varie costruzioni tra le quali i magazzini, gli uffici amministrativi e il palazzo nord in cui è possibile ammirare un grande salone abbellito in origine con bassorilievi, mentre al centro è posto un modello planimetrico di tutto il complesso dopo il suo restauro. Da qui si gode di una bellissima vista del Mar Morto e delle alture di Moav. La visita continua, poi, verso l’ufficio del comandante composto da una serie di stanze abbellite con dipinti murali e un grosso complesso di magazzini. Giuseppe Flavio scrisse che vi erano grandi depositi di grano, sufficienti per molti anni, abbondanza di vino e olio oltre una grande quantità di legumi e di datteri.

Il gioiello architettonico di Masada però è il palazzo nord, uno degli edifici più sontuosi costruiti da Erode. Edificato su tre terrazze di roccia per un’altezza complessiva di trenta metri, questo luogo è stato utilizzato sia per accogliere ospiti importanti sia come rifugio quando il re voleva appartarsi. Del resto, il sovrano e la sua famiglia vivevano al piano superiore, mentre i due piani inferiori erano destinati agli ospiti. Nel palazzo si sovrappongono elementi architettonici d’ispirazione ellenistica e romana. Si arriva poi ai bagni pubblici, un elemento importantissimo della cultura romana, dall’ingresso preceduto da un cortile circondato da colonne e destinato all’attività fisica. Attraversando poi la breccia aperta per i visitatori, costeggiando la zona della caldaia, si arriva al corridoio dei magazzini verso il punto della sorte. Proprio qui che sono stati trovati molti ostrakon – caratteri su frammenti di coccio – tra cui spicca il nome del capo dei sicari ribelli di Masada, Ben Yair.

Nella parte nord dello spiazzo si giunge invece alla porta dell’acqua, un canale che convogliava l’acqua dalla porta fino alle cisterne che si trovavano sulla montagna. Attraversando lo slargo si incontra l’edificio dell’amministrazione e la stanza della guardia, si passa poi vicino alla cisterna e alla grotta, mentre costeggiando il Mikve – il bagno rituale – si svolta verso la sinagoga. Anche questo edificio è stato costruito all’epoca di Erode e, durante il periodo della rivolta, è stato adattato a luogo di culto: infatti, in due buche scavate nel pavimento sono stati ritrovati dei frammenti di pergamena grezza con passi della Bibbia.

Sono ancora tantissime le attrattive da visitare durante il percorso, per esempio la breccia di Masada, il punto debole del doppio muro difensivo che fu abbattuto durante l’assedio, la porta bizantina occidentale, altre cisterne d’acqua, la torre del conciatore e il palazzo occidentale. Quest’ultimo è l’edificio più grande dell’intera roccaforte, nella cui anticamera troviamo delle panche e dei bassorilievi di stucco. anche il cortile è intonacato e ha un canale d’acqua sul lato orientale.

Masada sorge su un altopiano, immerso nella depressione del Mar Morto, che offre uno scenario naturale incredibilmente raro e affascinante. Per godere al massimo dell’esperienza, infatti, molti turisti iniziano la scalata al sentiero del serpente durante la notte per raggiungere così l’antica fortezza alle prime luci dell’alba. Da qui sembra che il sole sorga da una parete rocciosa illuminando così tutta la valle circostante. La storia che racconta ancora oggi questo posto incredibile, l’arte che vi è conservata e il paesaggio mozzafiato, quindi, rendono questo complesso una meta imperdibile per tutti coloro che visitano Israele.

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