• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Codice Rosso: tentativi per porre fine alla violenza di genere

Chiara Barbati di Chiara Barbati
9 Giugno 2021
in Attualità
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

Sono anni, ormai, che si sente parlare di violenza di genere, femminicidio e revenge porn. Notizie di stupri e abusi, di omicidi domestici e costante discriminazione sono all’ordine del giorno. Non è chiaro se sia aumentata la tendenza a commettere crimini a sfondo sessuale o se, semplicemente, si sia iniziato a parlarne di più. Se così fosse, sebbene l’esistenza ancora tanto insistente di crimini di genere sia indicativa sulla radicalità della società patriarcale, la tendenza a discuterne dimostra anche una maggiore indignazione, che indica che qualcosa sta cambiando o che, per lo meno, ci sia voglia di cambiare.

Codice Rosso è il nome con cui è stato chiamato il decreto legge, recentemente passato al Senato, a difesa delle vittime di violenze domestiche e di genere. L’appellativo emergenziale con cui è stato nominato il decreto sottolinea l’urgenza a cui la nuova normativa cerca di rimediare. Il bisogno di una legislatura più esplicita e più severa sulla difesa di chi subisce, invece, punta il dito contro un problema ancora troppo grande, radicato e lontano dall’essere risolto.

Può interessartianche...

Polemiche per i senzatetto in chiesa: possiamo sentirci giusti in un mondo sbagliato?

I diritti riproduttivi in Italia: facciamo il punto con “Libera di abortire”

Violenza in pronto soccorso: un fenomeno ampio

Il provvedimento, proposto dal governo, è stato approvato dalla Camera con 380 voti a favore e 92 astenuti. Con nessun voto contrario, Codice Rosso è arrivato in Senato il 22 luglio scorso. Le pene previste dal decreto sono leggermente più severe per quanto riguarda i reati già riconosciuti. E se un piccolo aumento delle condanne non rappresenta necessariamente un modo efficace per risolvere il problema, sicuramente introduce un piccolo passo avanti e indica una maggiore attenzione su un tema sempre più grave.

Tra le maggiori novità ci sono i nuovi tempi d’azione. Al momento della denuncia di una qualsiasi violenza, la polizia giudiziaria dovrà comunicare le notizie di reato al magistrato in tempi brevissimi e le vittime dovranno essere ascoltate dal pubblico ministero entro tre giorni. A quanto pare, il fattore tempo si rivela fondamentale. Il provvedimento, quindi, dovrebbe fornire una corsia preferenziale alle vittime di crimini fino a ora trascurati. Una decisione che, però, lascia alcuni dubbi.

Tra gli altri cambiamenti, aumentano gli anni di detenzione per i reati di violenza sessuale (da 5-10 a 6-12 anni), stalking (da 6 mesi-5 anni a 1-6 anni) e maltrattamenti di familiari e conviventi (da 2-6 a 3-7 anni), con aggravanti in caso di maltrattamenti avvenuti in presenza o su minori, donne incinte, disabili o utilizzando un’arma. Viene introdotto anche un nuovo articolo sulle lesioni permanenti al viso per punire coloro che aggrediscono i partner con l’obiettivo di deformarne l’aspetto. Nasce, finalmente, anche il reato di revenge porn. Fino a ora, dell’atto di pubblicare immagini a contenuto sessuale, senza il consenso delle persone rappresentate, era sottovalutata la gravità, per questo sono state prese nuove misure a tutela delle vittime. È introdotto, poi, un emendamento che punisce chi induce qualcun altro a sposarsi. Il reato delle nozze forzate, inoltre, riguarda anche le unioni civili e punta a tutelare chiunque sia vittima di violenze, minacce e imposizioni religiose.

Il decreto, diventato presto legge, non ha però incontrato i favori di tutti i votanti. Molti degli esponenti della sinistra, ad esempio, sono stati criticati, data la scelta di astenersi dal voto, ma alla base di tale decisione c’è la convinzione dell’incompletezza del provvedimento. La deputata Laura Boldrini ha spiegato i punti in cui risulta inadatto. In primo luogo, in Codice Rosso non sono previsti investimenti per la formazione delle forze dell’ordine per un tipo di crimine che in realtà pochi conoscono davvero. Si tratta, dunque, di una legge che non apporta cambiamenti o sostegni finanziari, riducendone quindi l’efficacia. Inoltre,  il termine dei tre giorni è considerato troppo rigido, un automatismo che rischia di non rispettare i tempi di cui ha bisogno la vittima e di appesantire il lavoro delle autorità senza introdurre le risorse necessarie affinché la scadenza sia rispettata.

Ma tra le più gravi mancanze di Codice Rosso, c’è l’assenza di un’indagine culturale. La nuova legge rappresenta sicuramente un passo in avanti nei confronti di pene e iniziative giudiziarie, ma non punta a risolvere il problema alla radice. Quella della superiorità dell’uomo sulla donna, dell’impunibilità dello sfruttamento fisico e psicologico e della sottomissione sono pratiche sociali culturalmente accettate ed è proprio nell’assetto culturale di un mondo fondato sul patriarcato che si nascondono i motivi per cui le violenze di genere avvengono. Questo decreto, quindi, con il suo debole tentativo di spaventare gli aggressori, ignora la necessità di un cambiamento che impedisca che l’idea di sottomissione – fisica, sociale, psicologica – continui a esistere.

Prec.

“Nello sciame”: visioni del digitale di Byung-Chul Han

Succ.

Il “Paradise Garage” di Jeff Bark

Chiara Barbati

Chiara Barbati

Articoli Correlati

chiesa invisibili clochard
Attualità

Polemiche per i senzatetto in chiesa: possiamo sentirci giusti in un mondo sbagliato?

3 Febbraio 2024

Nutrire l’affamato, accogliere lo straniero, visitare l’ammalato sono gesti di restituzione e, dunque, atti di giustizia.” – Don Andrea Gallo È la notte fra il 2 e 3 dicembre, a Treviso la temperatura è bassa, molto bassa, come sempre...

aborto diritti riproduttivi
Attualità

I diritti riproduttivi in Italia: facciamo il punto con “Libera di abortire”

17 Gennaio 2024

Il 2023 si è chiuso con le parole di Elon Musk che, dal palco di Atreju, in occasione della festa di Fratelli d’Italia, si è dichiarato preoccupato per il tasso della natalità nel nostro Paese, che a quanto sottolineano...

violenza pronto soccorso
Attualità

Violenza in pronto soccorso: un fenomeno ampio

17 Gennaio 2024

Assistiamo, impotenti, all’ennesimo caso di cronaca che ci lascia desolazione e amarezza negli animi. La dottoressa Anna Procida, infermiera, viene aggredita nella serata del 3 gennaio presso il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Il parente di un...

guerra - ukraina - soldati
Attualità

Gridano “cessate il fuoco” ma nessuno vuole rinunciare alla guerra

17 Gennaio 2024

Sono circa 59 le guerre in atto nel mondo in questo momento. Il Messico combatte dal 2006 contro i cartelli della droga, con 1367 morti. In Nigeria, dal 2009, la guerra ha ucciso 1363 persone. In Siria (1037 morti solo nel 2022), in Iraq (267), nello...

Succ.
Jeff Bark-Paradise-Garage

Il “Paradise Garage” di Jeff Bark

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1309 shares
    Share 524 Tweet 327
  • Storia eretica del sangue mestruale

    961 shares
    Share 384 Tweet 240
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    849 shares
    Share 340 Tweet 212
  • Pier Paolo Pasolini e l’Italia dello sviluppo senza progresso

    721 shares
    Share 288 Tweet 180
  • Le ville di Napoli: Posillipo tra ricchi stranieri e alta borghesia (4° parte)

    360 shares
    Share 144 Tweet 90
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie