Festina lente, ovvero affrettati lentamente, scriveva il poeta Svetonio sull’Imperatore Augusto, un motto perfettamente consolidato e interiorizzato nella mentalità dell’amministrazione capitolina che dopo tre anni è riuscita a riaprire il Cinema Aquila di Roma.
La struttura, che negli anni Settanta apparteneva alla Banda della Magliana ed era a luci rosse, nel 2015 venne fatta chiudere dalla giunta Marino a causa di gestione irregolare. Il Comune, infatti, aveva contestato al Consorzio Sol.Co., che ne deteneva l’appalto, la sub-concessione dello spazio a una cooperativa operante in seno al consorzio stesso. Nonostante tutte le sentenze susseguitesi avessero poi confermato la liceità di tale operazione, l’amministrazione procedette comunque all’arresto di ogni attività all’interno dei locali, evitando qualsiasi tipo di incontro con il direttore Fabio Meloni.
L’assessore capitolino dell’epoca, Giovanna Marinelli, fece sapere poi, attraverso i canali ufficiali, che il Comune avrebbe subito provveduto all’istituzione di un nuovo bando per la gestione del cinema che rispettasse ciò che la legge prevede per i beni confiscati alla mafia. Poi, così come vuole la tradizione italiana, gli anni sono passati, le amministrazioni cadute e le cose rimaste ferme al loro posto.
Dopo un triennio di totale indifferenza, di cui un biennio di dovuto assestamento dell’attuale amministrazione pentastellata, però, la situazione sembra essersi finalmente sbloccata: da giugno 2018, infatti, le sale saranno riaperte agli spettatori.
Il Cinema Aquila, che si trova al Pigneto, una delle zone della movida romana, ospiterà il 25 maggio la serata inaugurale e ci saranno il regista Guido Chiesa, l’attrice etiope Tezeta Abraham e l’attore Francesco Pannofino, da sempre sostenitore della riapertura della sala. Durante l’inaugurazione, il giovane regista Fulvio Risuleo presenterà in anteprima il suo film d’esordio Guarda in alto, alla presenza dell’intero cast. Tante, inoltre, sono le iniziative già pronte per l’autunno come, ad esempio, ad ottobre, il Green Movie Film Festival sull’incontro tra cinema, ambiente e i valori della sostenibilità.
La direzione del multisala è affidata oggi al regista Mimmo Calopresti, che si dichiara entusiasta del nuovo compito e assicura che seguirà quotidianamente l’attività del cinema: «Per un regista avere la possibilità di lavorare in una struttura che ha tre sale è una grande occasione. Anche di rapporto con la gente, vorrei che diventasse una sala di salvaguardia non solo per il cinema in difficoltà, ma anche per le persone, giovani e anziane, in modo che abbiano un posto dove andare, per vedere un buon film, ma anche per conversare».
L’Aquila, tuttavia, non è il primo cinema a essere in difficoltà: tra i più noti c’è lo storico Maestoso, il primo multisala della Capitale, che già nel 2012 affrontò un periodo di crisi, ma venne poi occupato dagli abitanti della zona che riuscirono a evitarne la chiusura. A sei anni di distanza, però, a giugno rischia nuovamente di spegnere le luci per evitare la bancarotta.
L’iniziativa Cinema2Today – che dal 14 settembre 2016 al 10 maggio 2017 ha permesso, per nove appuntamenti mensili, di acquistare il biglietto il secondo mercoledì di ogni mese a due euro – era infatti riuscita a evitare la chiusura di tante strutture e a riportare in sala circa otto milioni di persone a un prezzo speciale. A oggi, il progetto ha cambiato nome e ha ristretto a quindici giornate la possibilità di andare al cinema a un costo vantaggioso ma, visti i risultati, forse non è stato poi così vincente come il precedente.