• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Una miscela esplosiva

Antonio Salzano di Antonio Salzano
21 Gennaio 2024
in AZETA di Antonio Salzano
Tempo di lettura: 2 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

L’escalation del terrore a opera dell’ISIS, che in particolare negli ultimi tre anni ha interessato diversi paesi di tutti i continenti, ha generato centinaia di vittime percepite emotivamente dall’opinione pubblica quanto più vicini sono stati gli eventi, come accaduto in Francia e nei giorni scorsi a Londra.

Da uno studio pubblicato dal quotidiano francese Le Monde, Egitto, Nigeria, Francia, Yemen, Turchia, Libia, Tunisia, Arabia Saudita, Ciad, Camerun, Libano e Pakistan sono le nazioni con il maggiore numero di vittime, per un totale di circa milleseicento dal giugno 2014 al 2015.

Può interessartianche...

Autonomia, trasporti e fratture: la calda estate italiana

Toti liberi e la norma salva-politici (o casta?)

La fame come arma di distruzione di massa

Ma quanto accade in Europa per mano di singoli, seppur legati ideologicamente alla stato islamico, in prevalenza nati e cresciuti nelle stesse comunità oggetto degli attentati, meriterebbe un approfondimento più attento, una valutazione che non può e non deve essere sottovalutata da quanti hanno responsabilità della cosa pubblica.

Affrontare questi temi come un qualsiasi fenomeno di ordine pubblico limitandolo alla sola repressione è condivisibile come azione nell’immediato, ma non è esaustivo del problema che ha radici molto più profonde da ricercare in una mancata ed equilibrata integrazione, in una condizione di subalternità, in un razzismo e in un’intolleranza viscerale che sempre più alimenta i movimenti che hanno fatto e fanno la loro fortuna sui quei principi che hanno ispirato nel secolo scorso uno dei periodi più bui della storia del nostro continente.

Una miscela esplosiva e pericolosa di cui i leader dei movimenti xenofobi e razzisti conoscono bene gli aspetti produttivi finalizzati al loro successo, complice l’atteggiamento omertoso di quanti pur dichiarandosi pubblicamente contrari – non sono razzista ma… – contribuiscono ad alimentare un clima di odio dove le differenze non rappresentano un valore ma una minaccia al proprio ego, con il sempre più diffuso atteggiamento di questi ultimi fondato prevalentemente sulla difesa del proprio orticello, del proprio ambito di vita, dell’intolleranza anche visiva giustificata da ragioni di “decoro”.

Sono gli stessi che fanno della commozione e della partecipazione al dolore per le vittime di un attentato un fatto prettamente geografico che non va oltre i confini europei fregandosene, ad esempio, dei recenti raid americani con gas tossici in Khan Sheikhun, città nella provincia nordoccidentale di Idlib con settantadue morti, tra i quali venti bambini, o delle centosei vittime, di cui quarantadue bambini, nei raid in Siria e Iraq.

Ed è proprio questa miscela esplosiva, fatta di indifferenza, odio, intolleranza, rifiuto delle diversità, che può avere effetti sconvolgenti come gli atti criminali di Parigi, di Londra e di tante altre realtà del mondo, che continueranno a minare le nostre vite, finché vi saranno l’ignoranza e talvolta la non consapevolezza di quanta complicità ci sia in quelle stragi e di quanto sia urgente una presa di coscienza delle responsabilità sociali e individuali.

L’architetto turco Guvenc Ozel si è chiesto se la sola forza del pensiero e le onde cerebrali siano capaci di spostare i muri di una stanza. Noi dovremmo chiederci, invece, se saremo capaci un giorno di abbattere quei muri cerebrali che sono alla base di quella miscela esplosiva che tanta violenza produce.

Prec.

“Appuntamenti col libro”. Fiorella Franchini presenta il suo romanzo, “Korallion”

Succ.

I fratelli Alinari: l’azienda fotografica di più antica fondazione

Antonio Salzano

Antonio Salzano

Articoli Correlati

autonomia differenziata
AZETA di Antonio Salzano

Autonomia, trasporti e fratture: la calda estate italiana

30 Agosto 2024

«Ricordo, come mi hanno detto tanti siciliani, che il 90% delle ferrovie in Sicilia è a binario unico e la metà dei treni viaggia a gasolio, quindi io non vorrei spendere qualche miliardo di euro per un ponte in...

sipario politica partiti di stato salva-politici toti
AZETA di Antonio Salzano

Toti liberi e la norma salva-politici (o casta?)

8 Agosto 2024

Il duro carcere nella propria abitazione, la sofferenza della privazione della libertà, la lontananza dai compiti istituzionali, e non solo, hanno trasformato l’ex Presidente della Regione Liguria da vittima a paladino dei colletti bianchi per la richiesta di rimodulazione...

La fame come arma di distruzione di massa
AZETA di Antonio Salzano

La fame come arma di distruzione di massa

29 Luglio 2024

Il recente rapporto Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo, presentato quest’anno dall’Alleanza globale contro la fame e la povertà a Rio de Janeiro, ha quantificato in  circa 733 milioni (122 milioni in più del pre-pandemia)...

berlusconi senatore a vita quirinale malpensa-berlusconi
AZETA di Antonio Salzano

Aeroporto Malpensa-Berlusconi: e se non fosse un errore?

16 Luglio 2024

«Non vedo l’ora di atterrare al Malpensa-Berlusconi»: così parlò l’uomo del ponte all’indomani dell’ordinanza ENAC che, su sua iniziativa, ha intitolato lo scalo milanese all’ex Cavaliere. Dopo il francobollo commemorativo, il secondo aeroporto italiano per numero di passeggeri e...

Succ.
fratelli-alinari

I fratelli Alinari: l’azienda fotografica di più antica fondazione

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1343 shares
    Share 537 Tweet 336
  • Storia eretica del sangue mestruale

    967 shares
    Share 387 Tweet 242
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    851 shares
    Share 340 Tweet 213
  • Le ville di Napoli: Posillipo tra ricchi stranieri e alta borghesia (4° parte)

    362 shares
    Share 145 Tweet 91
  • Pier Paolo Pasolini e l’Italia dello sviluppo senza progresso

    722 shares
    Share 289 Tweet 181
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie