La Chiesa del Gesù Vecchio, edificata tra il 1557 e il 1566 nell’area del collegio fondato dai gesuiti nel 1554, ha lasciato un’impronta d’arte nella città di Napoli grazie a Cosimo Fanzago, a Gian Domenico Vinaccia, Francesco Solimena e molti altri. Tra le sue bellezze, un’opera maestosa, presente all’interno della basilica, è il presepe di Don Placido, dal nome del rettore Placido Baccher che commissionò le statue a Nicola Ingaldi, a grandezza naturale.
Proprio la tradizione presepiale napoletana sarà raccontata e riscoperta attraverso Respiriamo Arte, associazione culturale che nasce nel 2013 con lo scopo di valorizzare il patrimonio storico-artistico della città di Napoli. L’appuntamento è fissato per sabato 2 dicembre alle ore 11, quando verrà svolta una visita guidata nella chiesa seicentesca. Grazie a questa occasione il presepe potrà essere protagonista anche in un contesto lontano dalla famosa San Gregorio Armeno.
Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello. Così scrisse Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco, esponendo la principale motivazione che spinse il santo a realizzare a Greccio, nel 1223, il presepe.
Da quel momento l’allestimento della Natività, anche se con differenti varianti, fu diffuso nella cultura europea e del mondo, anche se tale tradizione si è insediata soprattutto a Napoli.
Con un contributo di cinque euro, sarà quindi possibile ripercorrere quest’antica arte, visitare la Basilica del Gesù Vecchio e, allo stesso tempo, sostenere la raccolta fondi Chi ha orecchio intenda attraverso la quale l’Associazione Culturale Respiriamo Arte si pone l’obiettivo di riaprire la Chiesa di Santa Luciella ai Librai, conosciuta per il suo teschio con le orecchie.