Qual è la prima cosa che viene in mente se si dice Scampia? Senza ombra di dubbio una lunga serie di luoghi comuni, ma se si andasse oltre ci si renderebbe conto che non è nient’altro che un quartiere alla periferia nord di Napoli, capace di accogliere chi ne fa visita con viali alberati e colori, e con i tanti murales dai messaggi di speranza che hanno cancellato materialmente il grigiume. Lontano dalla fama di piazza di spaccio, questo rimane sicuramente un territorio problematico, ma non più di tante altre periferie cittadine. Le Vele ci sono ancora, è vero, ma non sono tutto, in realtà non sono quasi più niente in questo quartiere.
Intanto fino alla metà di questo mese, alla domanda Cosa ti viene in mente alla parola Scampia? mi piace rispondere con la location dell’ultimo festival musicale dell’estate, lo Scampia Music Fest: il 14 e 15 settembre, infatti, ci sarà una due giorni di musica su ben due palchi, workshop, mostre fotografiche, proiezioni e altre attività collaterali a ingresso gratuito, in mezzo a quel verde che per molto tempo è stato abbandonato e che, grazie ai cittadini stessi, con associazioni e interventi mirati, ha ripreso a vivere: la villa comunale, il parco Ciro Esposito. A trasformare questo sogno in realtà è stata la progettualità applicata alla rivalutazione del territorio: realizzato con il sostegno del MIBACT e SIAE nell’ambito del progetto S’illumina, quest’anno lo Scampia Music Fest vede la sua seconda edizione sempre sotto la direzione artistica di Giuseppe Fontanella, conosciuto ai più per essere stato il chitarrista dei 24 Grana, gruppo che come pochi ha saputo raccontare le miserie e le rivalse della periferia napoletana. Al di là dei 24 Grana, che hanno fatto la loro storia, però, Fontanella oggi è un produttore musicale e fondatore della Octopus Records, casa discografica da sempre attenta a sostenere e promuovere piccole realtà musicali, campane e non. Attenzione che si percepisce anche dalla volontà di indire una selezione di band emergenti, Contest 35, tramite cui i vincitori apriranno le giornate in musica sul palco B per entrambi i giorni del festival.
Festival diviso equamente tra rock italiano per la prima serata e hip-hop per quella successiva: sul palco principale il 14 si esibirà innanzitutto la band casertana Fabrica, la cui ultima fatica discografica, Bar Sayonara, è uscita nel mese di maggio per la stessa Octopus, anticipata dal singolo Sayonara, e vantando collaborazioni di tutto rispetto come quella di Claudio Gnut per la struggente Buonvento e di Polina per il singolo A luci spente. La serata si concluderà poi con la band milanese Ministri che chiuderà il tour estivo del suo ultimo album, Fidatevi, proprio a Scampia. Attivi da oltre dieci anni, i Ministri, ovvero Davide alla voce e basso, Federico alla chitarra, voce e testi, e Michele, batteria e cori, sono uno dei gruppi musicali italiani di genere alternative rock che più ha saputo descrivere questi Tempi bui (e loro cantavano di viverci già dal 2009), toccando in maniera abbastanza esplicita temi sociali, senza remore o peli sulla lingua.
La serata del 15, invece, vedrà come headliner alcuni membri del collettivo QClan, ovvero Qoncept Clan Music, che con i Fluxer, fanno parte della cerchia hip-hop napoletana, e che apriranno all’artista romano Mezzosangue, alias Luca Ferrazzi, giovane rapper classe 1991 che presenterà dal vivo il suo nuovo album Tree – Roots and Crown, pubblicato lo scorso marzo, composto da diciotto brani divisi in due dischi, realizzato con il rapper Rancore.
Ma non solo musica dal vivo: grazie alla collaborazione con il ristorante italo-rom Chikù, che ha sede proprio presso il parco cittadino di Scampia, dalla mattina del 15 ci saranno dei laboratori gastronomici aperti al pubblico, mentre nel pomeriggio si avranno workshop con membri del settore dell’organizzazione di eventi musicali che tratteranno temi per addetti ai lavori sull’evoluzione della comunicazione musicale. In parallelo, si terrà lo Scampia_short Film Competition che, con il Pigneto Film Festival, vedrà svolgersi una competizione destinata ai piccoli lungometraggi ambientati e girati interamente nelle piccole periferie.
Per chi vorrà venire in bici ci sarà l’assistenza della ciclofficina messa a disposizione dal Centro Territoriale Mammut, realtà attiva sul territorio da anni, mentre per chi non potrà venire in auto ci saranno navette dalla stazione della metro Piscinola-Scampia al parco, ogni 15 minuti fino alla chiusura della metro. Per due giorni, quindi, la periferia nord di Napoli sarà il polo delle arti: per dare nuova luce alle cose, per far sì che alla parola Scampia sia associato qualcosa di positivo, che è ciò che questo quartiere merita, scardinando i pregiudizi una volta per tutte.