Alla Galleria d’arte WeSpace (Quartierino d’autore, al Vico del Vasto a Chiaja, 52/53 di Napoli), giovedì 24 gennaio ci sarà l’Opening di Periferie oniriche, personale dell’artista Roberto Izzo. È il secondo appuntamento di WeSpaceYoungMind, una rassegna a cura di Willy Santangelo che presenta, da quest’anno, alcuni giovani talenti di varie discipline artistiche della scena italiana e internazionale e, al contempo, vuole costituire per gli amanti dell’arte, e altre professionalità che studiano e riflettono sulle tematiche della creatività e della loro valenza sociale, una serie di occasioni di incontro tra le diverse generazioni sui fenomeni sociali e culturali emergenti.
La mostra pittorica continuerà fino al 10 febbraio per ammirare il modo in cui lo studio del segno come gesto, dinamismo e sintesi della forma si realizzano nelle sue visioni della periferia, intesa quest’ultima come messaggio poetico e artistico, che parte dal concetto geografico emblema della distanza e dell’abbandono per diventare impegno sociale. In tal senso, la ricerca artistica e la riflessione antropologica e culturale del ventiseienne Izzo, che vive e lavora tra Scafati e Napoli, si muove in maniera articolata, tra espressione pittorica e altri linguaggi comunicativi tipici della contemporaneità – ad esempio, la fotografia e la comunicazione digitale –, per farsi portatore di conoscenza dei luoghi e dei fenomeni invisibili presenti nella realtà fisica e umana più ampia di cui facciamo parte.
Nonostante la giovane età, d’altronde, il protagonista di Periferie oniriche ha iniziato il suo percorso di vita e di arte assecondando la passione per il disegno e seguendo la didattica all’Istituto d’arte Giorgio De Chirico di Torre Annunziata. In seguito, ha proseguito i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si è diplomato, specializzandosi in Pittura e Arti Visive. Il suo talento pittorico è emerso presto nella dimensione pubblica del mondo artistico e si è materializzato con il Premio Speciale della giuria al concorso Unione Industriali, 100 anni di Imprese e la presenza tra i finalisti alla seconda edizione del Premio Pezzuti per l’Arte, entrambi nel 2017. Questi eventi hanno rappresentato il riconoscimento sociale di uno degli artisti giovani più rappresentativi del panorama regionale.
Davanti alle opere di Izzo – dall’olio o tecnica mista su tela alle elaborazioni fotografiche e digitali, fino alle installazioni e sculture fatte con vari materiali – si intuiscono, o meglio si sentono l’abbandono fisico e il disagio esistenziale della marginalità suburbana da cui l’autore parte per arrivare a una rielaborazione creativa originale e personale delle periferie urbane, svelandone l’autenticità immediata e antiretorica, possibile fonte ispiratrice di un altrove artistico, sociale e umano.