• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Street Photography: quando la fotografia è di strada

Francesca Testa di Francesca Testa
21 Febbraio 2024
in Camera Chiara
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

La strada è un soggetto incredibile, una vita che scorre, giorno per giorno, animata da personaggi unici e straordinari che si fondono nell’ambiente urbano e non, noncuranti degli attimi speciali che loro stessi creano. La Street Photography, quindi, che da essa prende il nome, non necessita di una strada vera e propria, ciò che conta davvero è proprio catturare il momento “decisivo”, quel momento in cui è possibile cogliere e immortalare per sempre l’attività umana.

Parliamo di un genere fotografico nato agli inizi del Novecento grazie all’introduzione sul mercato delle prime fotocamere portatili (le fotocamere a telemetro), attraverso le quali era possibile ritrarre la realtà circostante in maniera immediata, una forma meno ossessivo-compulsiva di quella odierna che avviene attraverso l’utilizzo degli smartphone. Una cosa, però, resta uguale: scattare questa tipologia di fotografie non è semplice poiché le immagini devono raccontare un momento particolare, uno stato d’animo che a parole sarebbe difficoltoso spiegare.

Può interessartianche...

Mimmo Jodice, il fotografo che rende visibile il tempo

Sebastião Salgado: la fotografia come atto di resistenza

Lee Miller: il fascino, il surrealismo e l’orrore della fotografia

street-photography-1La fotografia di strada, probabilmente, si è sviluppata a Parigi e tre grandi fotografi sono passati alla storia per le loro istantanee: Eugène Atget, Henri Cartier-Bresson e Izis Bidermanas. Incredibili artisti, altrettanto importanti, sono stati poi lo scozzese John Thomson, gli italiani Caio Mario Garrubba e Alex Majoli, gli americani Robert Frank e Alex Webb, il francese Robert Doisneau, il tedesco Alfred Eisenstaedt e molti molti altri.

La Street Photography necessita di una “condizione” che non dovrebbe mai mancare: la spontaneità del soggetto ripreso. Questo significa dimenticare completamente l’idea di avere un individuo fermo, in posa, pronto a essere ritratto. Si tratta di qualcuno che si muove liberamente nell’ambiente in cui si trova, non importa se all’aperto o al chiuso, l’importante è che non sia consapevole di quello che sta succedendo attorno a lui. La spontaneità però è un attributo che deve appartenere anche al fotografo, peculiarità con cui, in questo caso, s’intende la sua capacità di improvvisare, sfruttare i momenti che gli si presentano e, quindi, di cogliere l’attimo.

La ragione, in queste circostanze, è sì importante, ma ciò che conta davvero è l’azione, perché quell’istante – che per il fotografo è la sua fotografia perfetta e ideale – un attimo dopo potrebbe non esserci più. La Street Photography è quindi la realtà nuda e cruda, così come si presenta agli occhi di chi scatta e osserva. Questa forma d’arte vuole, dunque, raccontare la vita di qualcuno nella sua quotidianità e non implica necessariamente la presenza fisica di una persona, perché spesso una presenza si riesce ad avvertire, con grande forza, anche quando nell’immagine non c’è nessuno. Si tratta di un viaggio alla scoperta di un mondo che continua a trasformarsi, della resa eterna di un pezzo della società che non si ripeterà mai più. Sicuramente i flâneur del passato e moderni non hanno fatto altro che immergersi nell’imprevedibilità di un luogo, vissuto da estranei, cogliendone un preciso frammento di vita, un istante considerato unico, degno di essere immortalato.

Dalla prima fotografia scattata a una persona, nata dal genio di Jacques Daguerre nel 1838 – Boulevard du Temple –, a oggi tantissimi particolari sono cambiati e si sono evoluti, ma una cosa è certa: queste immagini continuano ancora a parlare a voce alta, attirando l’attenzione con un impatto immediato.

Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere. – Henri Cartier-Bresson

Prec.

Il Cimitero delle Fontanelle tra storia e leggende

Succ.

Accordi di governo: la Lega, i 5 Stelle e l’Italia smemorata

Francesca Testa

Francesca Testa

Articoli Correlati

mimmo-jodice-fotografo-tempo
Camera Chiara

Mimmo Jodice, il fotografo che rende visibile il tempo

29 Ottobre 2025

La fotografia di Mimmo Jodice ha spesso come protagonista il tempo, un tempo sospeso che va oltre il momento. Il fotografo partenopeo, che si è spento lo scorso 28 ottobre all’età di 91 anni, ha iniziato a sperimentare quest’arte...

Sebastião-Salgado-fotografia
Camera Chiara

Sebastião Salgado: la fotografia come atto di resistenza

3 Giugno 2025

Sebastião Salgado, nato ad Aimorés, Brasile, l’8 febbraio del 1944, è stato un fotoreporter che ha fatto della documentazione sociale una forma di poesia visiva e della bellezza un atto politico. Figlio unico di un allevatore di bovini, studiò...

lee-miller-fotografia-surrealismo-fascino-orrore
Camera Chiara

Lee Miller: il fascino, il surrealismo e l’orrore della fotografia

15 Aprile 2025

Lee Miller, nata a Poughkeepsie, New York, il 23 aprile 1907, è stata una fotografa, artista surrealista e modella americana. Il suo avvicinarsi al mondo della fotografia avvenne grazie al padre Theodore, un fotografo amatoriale che scattava con una...

oliviero-toscani-fotografia-narrazione-provocatoria
Camera Chiara

La narrazione provocatoria della fotografia di Oliviero Toscani

23 Gennaio 2025

Nel corso della sua carriera di fotografo, Oliviero Toscani ha saputo trasformare la fotografia in un mezzo di comunicazione sociale e artistica estremamente potente. Nato a Milano nel 1942, Toscani non si è mai limitato a realizzare un’immagine per...

Succ.
Accordi di governo: la Lega, i 5 Stelle e l’Italia smemorata

Accordi di governo: la Lega, i 5 Stelle e l’Italia smemorata

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • the brutalist

    “The Brutalist”, ovvero cronaca di un film inutile

    811 shares
    Share 324 Tweet 203
  • Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1490 shares
    Share 596 Tweet 373
  • Storia eretica del sangue mestruale

    1089 shares
    Share 436 Tweet 272
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    931 shares
    Share 372 Tweet 233
  • “Passe, ficusecche ‘e tavutiello”: storia e tradizioni della festa di Ognissanti

    343 shares
    Share 137 Tweet 86
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie