• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Di Maio e il capolavoro di ingegneria politica

Antonio Salzano di Antonio Salzano
21 Gennaio 2024
in AZETA di Antonio Salzano
Tempo di lettura: 4 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

Tutto come abbiamo più volte previsto su questo giornale: il suicidio del MoVimento 5 Stelle si è compiuto. A dirlo è il passaggio dal 32.68% dei voti al 17.77% grazie al capolavoro del Segretario Luigi Di Maio, prossimamente ricordato nella storia del nostro Paese come il politico buono e generoso che ha offerto su un piatto d’argento milioni di preferenze all’alleato di governo, ritrovatosi da quello stesso 17.37% al 34.4% dopo appena un anno.

Non c’è che dire, davvero un’operazione di ingegneria politica che meriterebbe la riconoscenza dei 9 milioni 151468 elettori della Lega che, dall’estremo Nord al Sud, si sono riconosciuti nelle politiche xenofobe, razziste e di odio dell’uomo leader di una forza in Parlamento dal 1994 e sempre presente nei vari governi del ventennio berlusconiano, che hanno prodotto i disastri che ancora oggi paghiamo e che le nuove generazioni pagheranno per decenni.

Può interessartianche...

Autonomia, trasporti e fratture: la calda estate italiana

Toti liberi e la norma salva-politici (o casta?)

La fame come arma di distruzione di massa

Politiche che nei giorni precedenti la competizione elettorale hanno raggiunto momenti di grande tensione e preoccupazione per episodi di abusi contrari a ogni minima regola democratica degna di un Paese civile: sequestri di cellulari di manifestanti, requisizione di lenzuola con scritte di dissenso nei confronti del Ministro Salvini mediante accessi in abitazioni private, persino ricorsi alle autoscale dei Vigili del Fuoco destinate a ben altri delicati interventi. Un clima, però, condiviso dai milioni di italiani che hanno dato un segnale ben preciso al Matteo delle madonne e dei crocifissi ostentati come amuleti che, bisogna riconoscere, hanno sortito l’effetto desiderato, condivisioni più che moltiplicatesi addirittura in quella parte di Sud che ha smarrito, oltre alla memoria, anche la dignità. A tal proposito, un breve cenno va fatto sull’incremento riscontrato nel capoluogo campano – anche se ancora minimo in termini percentuali – dove si è giunti al 12.3% contro il 2.59% delle recenti Politiche, vale a dire 36657 elettori rispetto ai 3062 del 2018. Un risultato comunque più irrilevante rispetto alle altre città del Sud.

Ma non è della Lega che in questa circostanza occorre mettere in risalto eventuali meriti e demeriti. Occorre, piuttosto, fare un piccolo ma utile sforzo di memoria di tempi non lontani. A un anno appena dall’insediamento del governo del contratto – come ha opportunamente ricordato il collega Alessandro Campaiola, con il suo articolo L’Europa che sarà: cosa cambia con il voto di ieri –, infatti, i grillini pagano le bugie della campagna elettorale, le promesse non mantenute come l’ILVA o la TAP, soprattutto, si assumono la responsabilità di aver consegnato il Paese alla destra nostalgica, a Salvini e Meloni.

Non solo bugie, però – la più colossale a Taranto –, ma anche la fanfaronata del reddito di cittadinanza del quale si hanno riscontri sempre più confusi e contraddittori, l’aver evitato il processo a Matteo Salvini, contrariamente a ogni spergiuro fatto dai maggiori esponenti del MoVimento, comportamenti diversi rispetto ad altri casi analoghi, una sequela di menzogne, il contrario di tutto in perfetto stile Beppe Grillo, il minimizzare il furto a opera del Carroccio degli ormai famosi 49 milioni di euro, la conseguente ridicola e scandalosa rateizzazione e, una per tutte, l’iniziale balla, quella da guinness: mai con la Lega. Come non ricordare, poi, il passaggio da occorre l’impeachment per Mattarella a Mattarella angelo custode del governo a distanza di appena sei mesi?

L’elettorato, quello fluttuante che con facilità è trasmigrato da Berlusconi a Renzi e poi a Di Maio, non perdona le bugie, non quelle scandalosamente eclatanti come l’abbraccio mortale con un partito più che compromesso con il sistema che i 5 Stelle hanno sempre demonizzato nelle piazze dei vaffa alla prima occasione tornati al mittente.

Persa in un anno appena la metà dei consensi, in una forza politica strutturata, con dei vertici, con una direzione che si rispetti, le dimissioni sarebbero più che un atto dovuto, un atto che persino l’arrogante Matteo Renzi, anche se con qualche tentennamento, diede in tempi brevissimi dopo il tracollo conseguente all’altro capolavoro di distruzione del Partito Democratico – forse in parte voluto –, partito oggi soddisfatto, a giusta ragione, seppur di un minimo recupero avendo ottenuto il 22.8% contro il 18% delle Politiche e il 40.8% delle Europee del 2014, divenendo il secondo partito del Paese non per proprio merito ma per demerito del M5S. 

Intanto, la Meloni, comprensibilmente fiera di aver superato lo scoglio del 4%, si pone come alternativa all’alleato di Matteo Salvini e l’inossidabile Berlusconi, sempre meno somigliante a se stesso, ha fatto la sua brava campagna elettorale personale ottenendo l’elezione dopo cinque anni di astinenza forzata, certo di diventare il deputato più rappresentativo del Parlamento – sono sue le parole – con il quale fare i conti. Una nota divertente in un contesto del quale c’è poco da stare sereni. 

L’intransigenza di Salvini su temi come l’autonomia di alcune regioni del Nord, il decreto sicurezza bis, la Flat Tax e le prossime scadenze, come l’aumento dell’IVA e la legge di bilancio, saranno banchi di prova di un’alleanza già traballante. 

Prec.

Il “Viaggio nell’anima” del poeta Ciro De Novellis

Succ.

“8 e un quarto”: Paquito Catanzaro tra scrittura e cinema

Antonio Salzano

Antonio Salzano

Articoli Correlati

autonomia differenziata
AZETA di Antonio Salzano

Autonomia, trasporti e fratture: la calda estate italiana

30 Agosto 2024

«Ricordo, come mi hanno detto tanti siciliani, che il 90% delle ferrovie in Sicilia è a binario unico e la metà dei treni viaggia a gasolio, quindi io non vorrei spendere qualche miliardo di euro per un ponte in...

sipario politica partiti di stato salva-politici toti
AZETA di Antonio Salzano

Toti liberi e la norma salva-politici (o casta?)

8 Agosto 2024

Il duro carcere nella propria abitazione, la sofferenza della privazione della libertà, la lontananza dai compiti istituzionali, e non solo, hanno trasformato l’ex Presidente della Regione Liguria da vittima a paladino dei colletti bianchi per la richiesta di rimodulazione...

La fame come arma di distruzione di massa
AZETA di Antonio Salzano

La fame come arma di distruzione di massa

29 Luglio 2024

Il recente rapporto Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo, presentato quest’anno dall’Alleanza globale contro la fame e la povertà a Rio de Janeiro, ha quantificato in  circa 733 milioni (122 milioni in più del pre-pandemia)...

berlusconi senatore a vita quirinale malpensa-berlusconi
AZETA di Antonio Salzano

Aeroporto Malpensa-Berlusconi: e se non fosse un errore?

16 Luglio 2024

«Non vedo l’ora di atterrare al Malpensa-Berlusconi»: così parlò l’uomo del ponte all’indomani dell’ordinanza ENAC che, su sua iniziativa, ha intitolato lo scalo milanese all’ex Cavaliere. Dopo il francobollo commemorativo, il secondo aeroporto italiano per numero di passeggeri e...

Succ.
8 e un quarto-paquito-catanzaro

“8 e un quarto”: Paquito Catanzaro tra scrittura e cinema

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1060 shares
    Share 424 Tweet 265
  • Storia eretica del sangue mestruale

    906 shares
    Share 362 Tweet 227
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    822 shares
    Share 329 Tweet 206
  • Van Gogh e l’indefinibile confine tra genio e follia

    533 shares
    Share 213 Tweet 133
  • Il suicidio nella letteratura: dal giovane Werther a Jacopo Ortis

    663 shares
    Share 265 Tweet 166
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie