Il nuovo Museo Nazionale di Fotografia avrà come sede la Triennale di Milano. Ospitata nel Palazzo dell’Arte, la Triennale è un’istituzione culturale internazionale che organizza mostre di grande visibilità e attenzione legate soprattutto agli ambiti dell’arte contemporanea, architettura, design e moda. Nel 2007 è diventata la sede del Triennale Design Museum, realtà particolarmente attenta alla storia del design in ogni sua forma, e dal 2011 ospita anche il Teatro dell’Arte, un vero e proprio punto di riferimento per progetti culturali e arti performative.
Il prossimo passo, altrettanto importante, è quindi quello di accogliere il Museo Nazionale di Fotografia. L’annuncio è stato dato dal Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini durante la conferenza stampa che ha presentato due mostre, quella di Enzo Mari e la più grande retrospettiva su Claudia Andujar, che permetteranno alla Triennale di Milano di ripartire. Il Ministro ha, infatti, dichiarato: «Sono qua per ribadire il mio sostegno a Triennale, il sostegno nell’ordinarietà della gestione con le risorse del Ministero, ma anche sostegno per aiutare a superare la fase di emergenza, l’assenza di bigliettazione, e sostenere Triennale anche nell’iniziativa su cui stiamo lavorando: dopo il Museo del Design Italiano, nascerà un grande Museo Nazionale della Fotografia, che parta dalla collaborazione con il MUFOCO, con il suo bellissimo archivio, che doti l’Italia finalmente di un Museo Nazionale della Fotografia. Abbiamo davvero un grande lavoro da fare insieme, ciao presidente, ciao Stefano». Ha chiuso così il Ministro salutando Stefano Boeri, presidente dell’istituzione milanese.
La collaborazione tra le due parti sarà sicuramente di primaria importanza per la nascita del Museo Nazionale di Fotografia. Il MUFOCO, che opera dal 2004, è l’unico museo pubblico italiano a essere dedicato alla fotografia contemporanea e svolge attività di conservazione, catalogazione, studio e divulgazione, con particolare attenzione alle trasformazioni tecnologiche in corso e sul rapporto tra la fotografia e le altre discipline espressive. Ovviamente, la partecipazione al progetto museale nazionale non è di certo un caso: il MUFOCO, infatti, possiede un fondo fotografico di grande rilievo, inoltre vede già la Triennale di Milano come partecipante istituzionale, ovviamente sostenuto dal Ministero.
Il presidente Stefano Boeri ha dichiarato ad Artribune che il polo «[…] nascerà a partire dagli archivi straordinari del MUFOCO e dall’esperienza di questo museo. Gli archivi del MUFOCO verranno spostati in Triennale, che aprirà un grande spazio dedicato alla fotografia e agli archivi di 1500 metri quadri. La Triennale manterrà, all’interno del progetto del Museo Nazionale della Fotografia, un rapporto privilegiato con Cinisello Balsamo e con Villa Ghirlanda, nella quale verranno prodotte esposizioni e mostre con continuità. Oltre a questi 1500 metri quadri, che saranno sempre occupati dagli archivi e da mostre fotografiche, la Triennale potrà decidere anche di utilizzare a rotazione gli altri rimanenti spazi, destinandoli alla fotografia come oggi fa per il design. Insomma, avremo a disposizione, quando sarà necessario, un grande spazio».
Oltre al MUFOCO, situato a Cinisello Balsamo, piccolo centro dell’hinterland milanese, anche a Brescia esiste un Museo Nazionale della Fotografia, decisamente più modesto. Si tratta di un Cinefotoclub, nato nel 1953, composto da fotografi appassionati che hanno dato vita al museo nel quale viene raccontata la storia della fotografia e del cinema attraverso le apparecchiature, dai primi esperimenti ai giorni nostri.
Il MUFOCO, sede di mostre fotografiche, vanta un patrimonio di oltre 2 milioni di opere di cui stampe in bianco e nero, a colori, diapositive, negativi, video e installazioni di circa 600 autori sia italiani che stranieri. Questo museo ha un archivio che riesce davvero a dare uno spaccato significativo della fotografia dal secondo dopoguerra a oggi. Inoltre, custodisce la più grande biblioteca a tema esistente in Italia e una delle maggiori in Europa con oltre 20mila volumi e riviste.
Ci sono quindi tutti i presupposti affinché il nuovo Museo Nazionale di Fotografia possa diventare il simbolo di questa straordinaria arte, in ogni sua forma, in Italia. A differenza della Fondazione Alinari, la mancanza di una sede ufficiale fissa rende ancora il progetto museo nazionale transitorio e instabile, in attesa di uno spazio che possa dargli l’autorevolezza che merita.