La Costiera Amalfitana non è solo spiagge, acque azzurre e conche mozzafiato, è anche e soprattutto luogo di cultura, arte e storia. Se si sceglie come meta turistica, impossibile non fermarsi al centro di Amalfi per ammirare la Cattedrale di Sant’Andrea, lo splendido Duomo che si erge imponente nell’omonima piazza. Simbolo indiscusso della città, è dedicato a Sant’Andrea Apostolo, patrono della perla campana.
Edificato nel IX secolo per volontà del Duca Mansone I, affianca la preesistente Basilica del Crocifisso, oggi visitabile come nucleo più antico del Duomo. Nel 1266 venne abbattuta una delle sei navate originarie per costruire il celebre Chiostro del Paradiso, una sorta di cimitero con cappelle affrescate appartenenti ai cittadini amalfitani più illustri. Un luogo senza dubbio più che suggestivo grazie al peristilio formato da archi a sesto acuto intrecciati su colonne binate con capitelli a mezza luna.
A catturare la nostra attenzione è inoltre il possente campanile in stile romanico, della seconda metà del XII secolo. Con caratteristiche colonne angolari, presenta due ordini di finestre, bifore per il primo ordine, trifore per il secondo, e una sommità costituita da una parte centrale cilindrica e quattro torrette angolari. Il tutto finemente decorato in stile calabro-bizantino. Ma fermiamoci qui per un attimo, dopo i 62 gradini della scalinata che conduce all’ingresso.
La facciata policroma della Cattedrale si erge maestosa, protagonista indiscussa del complesso. È il risultato di una ricostruzione – a seguito di un crollo – nel XIX secolo, a opera di Errico Alvino, il quale pare abbia agito con estrema libertà piuttosto che restare fedele all’antica architettura. L’atrio porticato collega abilmente Chiostro, Basilica del Crocifisso e campanile. Sotto, ancora si conserva il portale originario: si tratta di una spettacolare porta bronzea fusa a Costantinopoli e poi donata ad Amalfi, decorata con 24 pannelli raffiguranti Cristo, la Vergine e due apostoli. La lunetta, invece, include un affresco dei pittori Domenico Morelli e Paolo Vetri.
Ci accingiamo quindi ad ammirare l’interno, decisamente barocco, con pianta basilicale, transetto e abside. Sopra di noi, un prezioso soffitto a cassettoni in oro. Enormi colonne in granito egizio sorreggono l’arco trionfale e, oltre, si scorge l’altare, decorato da una copia della tela La Crocifissione di Sant’Andrea Apostolo del noto caravaggesco napoletano Mattia Preti. Le reliquie del Santo sono, invece, nella navata sinistra, deposte nel 1208 circa.
Anche la cripta cela immensi segreti: affreschi, mosaici e statue bronzee e marmoree. Come quella di San Lorenzo, realizzata da Pietro Bernini, padre del celeberrimo scultore e architetto barocco, Gian Lorenzo. Nella parte più antica del Duomo, inoltre, è possibile visitare il museo diocesano, con argenti gotici e barocchi, marmi romani e medievali e l’unico frammento rimasto della decorazione a mosaico della chiesa originaria.
Visitare il Duomo è, dunque, un viaggio tra romanico, barocco e un’eco arabo-normanna, tracce della storia di Amalfi e delle sue dominazioni nel tempo. Che sia via terra, con auto o bus, o via mare, con traghetti o aliscafi, tappa obbligata non può che essere questa grandiosa cattedrale, frutto di rimaneggiamenti ma forse, anche per questo, unica nel suo genere.