• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Cianotipia e kallitipia: fotografia e tecniche di stampa

Francesca Testa di Francesca Testa
21 Febbraio 2024
in Camera Chiara
Tempo di lettura: 2 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

Gli esperimenti di fotografia dell’astronomo John Frederick William Herschel sui sali d’argento, condotti nel 1840 in relazione allo spettro luminoso, portarono a prendere in considerazione altri sali metallici, e fra questi, quelli del ferro. In una relazione del 1842, intitolata Sull’azione dei raggi luminosi dello spettro solare sui colori vegetali e su alcuni nuovi processi fotografici, lo studioso descrisse per la prima volta il procedimento fotografico che utilizzava suddetti sali, secondo cui un’immagine assumeva una colorazione blu intenso, caratteristica propria dell’ossidazione dei sali ferrici per mezzo del ferricianuro di potassio.

La cianotipia era una tecnica di stampa a contatto, mediante raggi UV, che richiedeva un negativo della stessa dimensione dell’immagine finale e in cui l’agente sensibile era un sale di ferro trivalente. I composti in gioco erano due: il ferro ammonio citrato (verde) e il potassio ferricianuro. Durante l’esposizione alla luce si veniva a formare il ferricianuro ferrico (blu di Prussia) che restava intrappolato nelle fibre della carta per formare l’immagine. Quest’ultima era molto stabile e poteva essere degradata in presenza di sostanze alcaline, ma con il rischio di sbiadire in presenza di molta luce solare diretta. Per evitare tale inconveniente era consigliabile, dunque, tenerla per alcuni giorni al buio. Questo tipo di stampa, inoltre, poteva essere effettuato su qualsiasi supporto, dal tessuto alla carta, senza dimenticare il legno.

Può interessartianche...

Lee Miller: il fascino, il surrealismo e l’orrore della fotografia

La narrazione provocatoria della fotografia di Oliviero Toscani

La fotografia irrequieta e indipendente di Margaret Bourke-White

Essendo un processo semplice, la cianotipia non richiedeva particolari perizie tecniche e, per questo motivo, i dilettanti ne fecero largo uso. Nel 1889 W. W. J. Nichol, insegnante di chimica, riprese tale tecnica modificando la formula chimica e aggiungendo la riduzione dei sali ferrici in sali ferrosi in presenza di nitrato d’argento. Si ottenne così un’immagine color bruno, tendente al seppia.

Questo procedimento chiamato kallitipia – ma in seguito denominato procedimento Van Dyck, per la chiarezza e la profondità dei toni marroni che richiamavano l’opera dell’artista fiammingo Antoine Van Dyck – fu molto apprezzato nel campo della fotografia artistica per la resa dei chiaroscuri. Esso, inoltre, aprì la strada a un ulteriore procedimento ricercato per le raffinate proprietà estetiche: la platinotipia, una delle tecniche fotografiche più affascinanti grazie al suo processo monocromatico in grado di restituire la più ampia gamma di toni e alle sfumature che facevano emergere ogni dettaglio dell’immagine attraverso gradazioni armoniose. Il platino veniva steso direttamente sulla superficie della carta per poi essere gradualmente assorbito. L’immagine ottenuta, privata dell’emulsione di gelatina, di conseguenza, era opaca. Questa tecnica, che offriva diverse possibilità di “controllo” della rese delle tinte, fu considerata il punto di arrivo, sotto un punto di vista qualitativo, nella stampa fotografica in bianco e nero.

Prec.

Populismo crescente e clima elettorale

Succ.

AISM: eroi per il mese del volontariato

Francesca Testa

Francesca Testa

Articoli Correlati

lee-miller-fotografia-surrealismo-fascino-orrore
Camera Chiara

Lee Miller: il fascino, il surrealismo e l’orrore della fotografia

15 Aprile 2025

Lee Miller, nata a Poughkeepsie, New York, il 23 aprile 1907, è stata una fotografa, artista surrealista e modella americana. Il suo avvicinarsi al mondo della fotografia avvenne grazie al padre Theodore, un fotografo amatoriale che scattava con una...

oliviero-toscani-fotografia-narrazione-provocatoria
Camera Chiara

La narrazione provocatoria della fotografia di Oliviero Toscani

23 Gennaio 2025

Nel corso della sua carriera di fotografo, Oliviero Toscani ha saputo trasformare la fotografia in un mezzo di comunicazione sociale e artistica estremamente potente. Nato a Milano nel 1942, Toscani non si è mai limitato a realizzare un’immagine per...

Margaret-Bourke-Ehite-fotografia
Camera Chiara

La fotografia irrequieta e indipendente di Margaret Bourke-White

13 Agosto 2024

Margaret Bourke-White, nata a New York il 14 giugno del 1904, studia scienze e arte in diverse università degli Stati Uniti ma, grazie a un corso di fotografia tenuto da Clarence H. White – una delle figure più importanti...

Ruth-Orkin-fotografia-cinematografica
Camera Chiara

La fotografia cinematografica di Ruth Orkin

27 Giugno 2024

Ruth Orkin nasce a Boston nel 1921, figlia di un artigiano e di un’attrice. Il trascorrere molto tempo a Hollywood per via del lavoro della madre permette alla fotografa americana di vivere in maniera ravvicinata i set cinematografici sviluppando...

Succ.
AISM: eroi per il mese del volontariato

AISM: eroi per il mese del volontariato

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    993 shares
    Share 397 Tweet 248
  • Storia eretica del sangue mestruale

    857 shares
    Share 343 Tweet 214
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    787 shares
    Share 315 Tweet 197
  • Il suicidio nella letteratura: dal giovane Werther a Jacopo Ortis

    647 shares
    Share 259 Tweet 162
  • “Il grande Gatsby” e la luce verde del “sogno americano”

    693 shares
    Share 277 Tweet 173
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie