Leggere (tanto) e scrivere (tutti i giorni). Non c’è altra via, secondo Vanni Santoni, per intraprendere e condurre la vita dello scrittore. Una cosa soltanto è certa: La scrittura non si insegna. Così l’autore toscano chiarisce sin dal titolo in copertina le proprie intenzioni – enunciate nel manualetto edito da minimum fax –, affidandosi a un’unica regola, quella delle due D, dieta e disciplina.
Il vademecum sul mestiere del narratore ideato e redatto da Santoni si annuncia impervio, si sottrae a ogni forma di ruffianeria cara a quanti sognano il proprio nome sulla copertina di un romanzo, non ammicca all’aspirante scrittore né al proprio ego – che altro non aspetta di sentirsi dire che, sì, tutti possono diventare autori bestseller –, anzi si presenta al lettore con la simpatia di un nutrizionista dopo i giorni di festa e, manco a dirlo, scoraggia immediatamente il paziente: la strada per il peso forma – in questo caso la pubblicazione – passerà per una rigida e non eludibile dieta.
Il primo capitolo è, infatti, una lista interminabile di titoli a cui il futuro letterato non può e non deve sfuggire se ambisce – davvero! – a raggiungere la gloria degli scaffali delle librerie. Una serie di suggerimenti che parte da Alla ricerca del tempo perduto di Proust e l’Ulisse di Joyce, passando per Bolaño (2666), Vollmann (Europe Central) e David Foster Wallace (Infinite Jest), testi straordinari dall’incalcolabile capacità formativa, eppure non ineccepibili quanto Il grande Gatsby che, secondo Santoni, va letto in qualità di capolavoro assoluto seppur l’unica cosa che ha da insegnarci è che in tutta la tua vita né in nessuna di tutte le reincarnazioni che ci restano scriveremo mai un romanzo perfetto come quello.
Soltanto quando la bilancia comincerà a raccontare di una silhouette accettabile – che coinciderà con innumerevoli ore dedicate esclusivamente alla lettura, per un totale di migliaia e migliaia di pagine –, sarà giunto il tempo di passare in palestra per affinare la muscolatura e sfogliare, dunque, il capitolo due: la disciplina.
Come? Non hai tempo di leggere? Ma se non hai tempo di leggere, come puoi pensare di trovare anche il tempo di scrivere? Il dietologo è, dunque, soddisfatto dei progressi del proprio paziente ma non allentata la presa. Anzi, come in ogni dieta che si rispetti, avverte il candidato alla fascia di body builder dell’anno – che sempre coincide con la pubblicazione – dei rischi di ogni possibile sgarro. Il diktat secondo Santoni – ma anche secondo la stragrande maggioranza degli scrittori di professione – è scrivi tutti i giorni.
Quando – nel corso della giornata, se al mattino o alla sera – e per quanto tempo è una grana lasciata al lettore. Sulla quantità, invece, lo specialista si sbilancia, ma non tocca a noi svelare anche questo segreto, rovinare la sorpresa di quanti decideranno di acquistare il pamphlet e mettersi alla prova con un serio tentativo con la scrittura.
Ciò che, in realtà, Vanni Santoni intende fare con i suoi allievi è formare una mentalità pari a quella di ogni altro professionista, modellare un metodo di lavoro che consenta al futuro romanziere di affrontare il mestiere dello scrittore senza correre il rischio di arenarsi alle prime difficoltà o, peggio, cedere alla vanity press. Qualche morbido consiglio è concesso – un po’ come la pizza al weekend – solo nel finale del libro e coincide con l’esercizio della scrittura presso le riviste letterarie, con la condivisione dei propri testi negli ambienti più adatti a limarne i difetti e consolidare i punti di forza.
La scrittura non si insegna, dunque. Eppure, se si riuscisse a dar seguito alla consulenza del nostro nutrizionista, rispettarne la dieta e osservare la disciplina auspicata, qualcuno potrebbe riuscire a condurre in porto il proprio sogno. Nel caso contrario, rendendosi conto che tanta fatica non vale la pena, il risultato sarebbe comunque da considerarsi un successo.
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