Il gioco è cambiato e, con esso, la socialità dei bambini
Nell’antichità, alcune menti geniali, ciascuna alla sua maniera, hanno dato una definizione della parola gioco. Aristotele lo accostò alla gioia e alla virtù, distinguendolo dalle attività praticate per necessità. Immanuel Kant lo definì un’attività che produce piacere, classificabile in gioco di fortuna, di arte musicale e di pensieri. Friedrich Schiller ...