• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Le ville di Napoli: il Vomero e Antignano

Francesca Testa di Francesca Testa
17 Maggio 2022
in Lapis
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

Il rione Antignano a Napoli, anche detto semplicemente Antignano, è una delle zone più antiche del Vomero. Al tempo dei Romani, a quando risale la sua “nascita”, era un nucleo abitativo rurale sulla via chiamata Puteolis Neapolim per colles, la strada che prima era l’unica che permetteva di collegare la zona flegrea alla città. Nel II secolo d.C. circa, la strada è stata sistemata nuovamente e ha preso il nome di via Antiniana.

L’origine del nome Antignano è stato interpretato anche da Carlo Celano nella Sesta Giornata del suo Delle notizie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli: Tutta questa montagna vien detta Antignano, e vogliono alcuni, che debbasi dire Antoniano, essendo stato villa di Antonino Imperadore; ma il più vero si è, che prende il nome dal lago d’Agnano, dovendosi dire Ante Agnanum, perché anticamente, ed anco al presente, da chi non vuole andare per la grotta, da qui si va al lago suddetto; e nell’estate, i Contadini, che portano colle some a maturare i lini in quell’acque, per non andare per dentro la Città, vanno per questo luogo. In epoca borbonica, invece, Antignano è stato un punto cruciale del Dazio, di cui ancora oggi si conserva la sede, un piccolo edificio a due archi sul cui fianco è visibile l’iscrizione Qui si paga per gli regj censali.

Può interessartianche...

LUK e la musica: qualcosa per cui vale la pena vivere

COMICON 2025: 25 anni di fumetto, arte e cultura pop

Pasquale Mattej: primo fumettista italiano e precursore del COMICON

Con il tempo Antignano è diventato uno dei casali della zona alta di Napoli e ha conservato la memoria delle proprietà dei Beccadelli e del Pontano, nonché è stato il luogo dove sono state costruite le ville Prato, Tocco, Crucoli d’Aquino, quella dei marchesi de Majo e quella del conte di Acerra.

Della villa neoclassica De Majo si hanno notizie grazie al Celano-Chiarini e ne parlano Yvonne Carbonaro e Luigi Cosenza nel loro Le ville di Napoli: edificata dal marchese di Genzano, conosciuta come “Villa Majo all’Infrascata” perché ubicata sul poggio panoramico, salendo a destra sulla strada dell’Infrescata, oggi via Salvator Rosa, al n. 130. Il giardino della villa, ristrutturata dal celebre architetto Antonio Niccolini, è di circa 1300 metri quadri, ha una bellissima vista sul golfo ed è arricchito da tempietti e punti di riposo.

Villa Ferrante, che si trova al n. 2 di via San Gennaro ad Antignano, è purtroppo scomparsa. Dal libro di A. La Gala, apprendiamo che la villa era posizionata su un terrapieno eliminato nel dopoguerra per far posto a una stazione di servizio Agip. Al secondo piano dell’edificio nacque nel 1920 Salvo D’Acquisto. Sempre nella zona chiamata Conte Della Cerra, vi è infine Villa Brayda, nei pressi di Villa De’ Mari e Villa del conte di Acerra. Vi ha vissuto, nei primi decenni del Novecento, il poeta Giovanni Capurro, autore di ’O sole mio. Mimmo Liguodo, a questo proposito, ha scritto: Case alte, più basse, screpolate nel colore perduto, nelle fenditure senza intonaco. In alto discosta, dove si incrociano due strano che vanno in collina, villa Brayda se ne sta nel verde di alberi e siepi. È la casa del poeta Giovanni Capurro […]. Nel gennaio 1920 […] lassù a villa Brayda Capurro si spegneva.

Il nome di questa villa deriva dai suoi antichi proprietari. Si tratta di un casato di una dinastia di feudatari piemontesi che si sono poi insediati nel Regno al seguito degli Angioini. Carbonaro e Cosenza raccontano ancora: Pietro di Brayda nel 1271 era vicario e capitano di Torino per il re di Napoli, ma con sconfitta di quest’ultimo da parte del marchese di Saluzzo dovette riparare in Provenza. Esiste a tutt’oggi una bella Villa Tortora Brayda nel comune di Sant’Anastasia parzialmente ristrutturata e utilizzata da quel comune come luogo di eventi culturali.

Prec.

Elezioni in Libano, Paese di cui nessuno sa niente

Succ.

Salute mentale: più casi di ansia e depressione, ma ancora tanto stigma

Francesca Testa

Francesca Testa

Articoli Correlati

luk
Interviste

LUK e la musica: qualcosa per cui vale la pena vivere

28 Aprile 2025

Enzo Colursi è un cantautore napoletano classe 1991. Con la band Isole Minori Settime arriva in finale al Premio De André nel 2015. Nel 2017, dopo quattro anni di intensa attività live, il gruppo si scioglie e prende vita...

comicon-25-edizione-napoli
Lapis

COMICON 2025: 25 anni di fumetto, arte e cultura pop

28 Aprile 2025

Nel cuore pulsante di Napoli, tra le architetture razionaliste della Mostra d’Oltremare, il COMICON festeggia il suo 25° anniversario con un’edizione che si preannuncia davvero memorabile. Da giovedì 1 a domenica 4 maggio, la città si trasformerà ancora una...

comicon-2025-pasquale-mattej-primo-fumettista-italiano
Lapis

Pasquale Mattej: primo fumettista italiano e precursore del COMICON

17 Aprile 2025

Ogni primavera, Napoli si trasforma in un crocevia di visioni, storie disegnate e immaginari condivisi grazie al COMICON, una delle fiere del fumetto più importanti d’Europa, che quest’anno è alla sua 25° edizione. Il Festival Internazionale della cultura pop...

lee-miller-fotografia-surrealismo-fascino-orrore
Camera Chiara

Lee Miller: il fascino, il surrealismo e l’orrore della fotografia

15 Aprile 2025

Lee Miller, nata a Poughkeepsie, New York, il 23 aprile 1907, è stata una fotografa, artista surrealista e modella americana. Il suo avvicinarsi al mondo della fotografia avvenne grazie al padre Theodore, un fotografo amatoriale che scattava con una...

Succ.
salute mentale benessere mentale

Salute mentale: più casi di ansia e depressione, ma ancora tanto stigma

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    993 shares
    Share 397 Tweet 248
  • Storia eretica del sangue mestruale

    857 shares
    Share 343 Tweet 214
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    787 shares
    Share 315 Tweet 197
  • Il suicidio nella letteratura: dal giovane Werther a Jacopo Ortis

    647 shares
    Share 259 Tweet 162
  • “Il grande Gatsby” e la luce verde del “sogno americano”

    693 shares
    Share 277 Tweet 173
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie