• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

La solitudine della quarantena e la colpevolizzazione del contagiato

Giusy Santella di Giusy Santella
27 Ottobre 2020
in Rubriche
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

In quarantena le giornate scorrono lente, in una condizione di sospensione spesso condita con una buona dose di impazienza e di preoccupazione se attendi l’esito di un tampone. La situazione diventa quasi grottesca se sei un cittadino campano, e allora potresti rimanere ad aspettare la prenotazione o il risultato del test per intere settimane, durante le quali ti si chiede di restare in casa e attendere pazientemente il tuo turno, mentre l’eccellente sanità regionale lavora. I numeri delle ASL territoriali sono tutti irreperibili, nessuno risponde al telefono, probabilmente inondato di chiamate di persone preoccupate per tutto il giorno.

Intanto, si sovrappongono i DPCM, le ordinanze, le circolari e tu non sai più a chi credere. Impossibile ottenere delle notizie univoche, l’unica cosa che le tue orecchie possono assorbire sono continui spot propagandistici, promesse e falsità. I tamponi a domicilio arrivano in 48 ore e nello stesso tempo si ottengono anche i risultati. Ma tu lo sai che non è così, e ti si torcono le budella.

Può interessartianche...

Il Covid non va in vacanza: consigli utili e raccomandazioni

L’amaro dolce domani fra Philip Roth e Russell Banks

Anna: la libertà di scegliere

Un giorno, due, tre, una settimana. Bisogna fare un tampone, anzi due. Ma non si sa né quando né dove. Resti in casa impaziente e non riesci a indirizzare i tuoi pensieri a nulla di diverso dalla pandemia, dall’attesa, dalle prospettive tutt’altro che rosee che hai di fronte. Metti da parte i tuoi impegni, i tuoi affetti, il tuo lavoro, consapevole che sia l’unica scelta possibile per il benessere tuo e della tua famiglia, e per la salvaguardia di chi ti sta intorno.

Ma gli spot propagandistici continuano, vorresti quasi non ascoltarli, restare fuori dalla realtà, nella tua bolla di sospensione. Il contagiato è colpevole, non ha rispettato le regole, perché se tutti rispettiamo le regole e siamo responsabili non c’è alcun pericolo. Sbuffi, anche questo non è vero. Siamo in costante pericolo, perché chi dovrebbe tutelarci è troppo impegnato a fare lo sceriffo e a riempirsi la bocca di poteri non suoi. Negli ospedali si lavora senza dispositivi di protezione e strumentazioni adeguate, nei mezzi pubblici ci si ammassa come sardine, per fare i tamponi non esistono regole. Non ne puoi più, ma la tua mente non riesce ad andare oltre.

Le promesse e le falsità si ripetono, continuamente e ininterrottamente. Coprifuoco, scuole chiuse, scuole aperte, alcune sì, altre no. Ancora, è colpa del contagiato se ha beccato il virus. Le istituzioni non possono che difendersi così. E il vicino ti guarda con sospetto, mi potrò affacciare? Tutti attenti a che si ritiri la spesa nel posto corretto, con le tempistiche giuste e non inquinando l’aria altrui. È diventata una questione di sopravvivenza, ci si aggrappa al rispetto delle regole, anche delle più piccole, per sentirsi più sicuri, per illudersi che non stia collassando l’intero sistema sanitario, che non siamo vittime di un incubo senza fine, che non siamo vittime di istituzioni troppo impegnate a salvaguardare interessi economici più importanti delle vite umane.

I pensieri si susseguono, la rassegnazione e la disperazione fanno capolino. Sai che non sei solita accettare le situazioni così come sono, ma ti sembra di scontrarti con un nemico molto più grande di te. E rimetti ordine: i contagiati non sono colpevoli, la sanità campana è allo sfacelo, chi dovrebbe governarci non ne è in grado. Solo un dubbio rimane: dopo tutto questo sapremo ancora essere solidali? Sapremo smontare le logiche di dominio che ci hanno guidato in questi mesi? Sapremo eliminare tutti gli appellativi di nemico che abbiamo attribuito?

Prec.

Proteste a Napoli: per capire bisogna viverne l’angoscia

Succ.

Nuovo DPCM, cinema e teatri chiusi: a pagare è ancora la cultura

Giusy Santella

Giusy Santella

Articoli Correlati

salute mentale inchiesta covid affaire mascherine
Rubriche

Il Covid non va in vacanza: consigli utili e raccomandazioni

17 Gennaio 2024

Un altro Natale è alle porte e, volenti o nolenti, stiamo imparando a convivere con il Sars-Cov2. Ritengo sia sempre utile ribadire un concetto fondamentale: anche se è finita la fase emergenziale, i vaccini anti-Covid approvati continuano a proteggere...

philip roth russell banks
Rubriche

L’amaro dolce domani fra Philip Roth e Russell Banks

3 Febbraio 2024

Nel corpo, non meno che nel cervello, è racchiusa la storia della vita. – Edna O’ Brien Philip Roth Il romanzo L’animale morente di Philip Roth, attraverso l’oscillazione fra venerazione e ossessione del possesso di un corpo e per...

anna
Rubriche

Anna: la libertà di scegliere

18 Dicembre 2023

Anna è il nome che avevo scelto e, per il rispetto della privacy della mia famiglia, resterò “Anna”. Ho amato con tutta me stessa la vita, i miei cari e con la stessa intensità ho resistito in un corpo...

marianna vittorioso condom bar napoli tools
Rubriche

“Use the right tools”: Marianna Vittorioso e il primo free condom bar di Napoli

14 Dicembre 2023

Il 30 novembre scorso, presso il Bar Tools in Via Calata Trinità Maggiore a Napoli si è aperto un vernissage a cura di Marianna Vittorioso, architetto e artista di origine campana con base a Shangai. L’installazione, che ha preso...

Succ.
dpcm-teatri-cinema-decreto-cultura

Nuovo DPCM, cinema e teatri chiusi: a pagare è ancora la cultura

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1259 shares
    Share 504 Tweet 315
  • Storia eretica del sangue mestruale

    952 shares
    Share 381 Tweet 238
  • Pier Paolo Pasolini e l’Italia dello sviluppo senza progresso

    721 shares
    Share 288 Tweet 180
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    847 shares
    Share 339 Tweet 212
  • “Il grande Gatsby” e la luce verde del “sogno americano”

    727 shares
    Share 291 Tweet 182
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie