• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

“Il Sogno”di Franck Thilliez: il thriller francese che gioca con i lettori

Marina Finaldi di Marina Finaldi
20 Agosto 2020
in Billy
Tempo di lettura: 4 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

È difficile stupire gli accaniti lettori di thriller. Dopo un po’, le indagini perdono di mordente, i moventi degli omicidi diventano scontati e già visti, gli indizi disseminati nel libro, più che suscitare la pelle d’oca, suscitano sbadigli. Accade, dunque, spesso che gli scrittori ripieghino sull’efferatezza e la morbosità dei crimini nel tentativo di tenere alta la tensione. Franck Thilliez non ne ha bisogno. Il suo nuovo lavoro si intitola Il Sogno ed è uscito per i tipi di Fazi lo scorso luglio. Un romanzo che, pur non privo di qualche difetto, stuzzica la curiosità del lettore, costringendolo a mantenere sempre elevata la concentrazione.

Il Sogno si muove nella zona d’ombra tra il thriller e l’horror, con qualche pennellata di paranormale. Il caso è la sparizione di quattro bambini nell’area dell’Alta Francia. Che le sparizioni siano per la verità rapimenti è presto rivelato dal ritrovamento, coincidente a ogni nuova scomparsa, di uno spaventapasseri vestito degli abiti, ormai laceri e sporchi di sangue, indossati dai ragazzini al momento del sequestro. I volti degli spaventapasseri sono maschere mostruose disegnate sopra sacchi di juta. L’aguzzino dei bambini, soprannominato Freddy dal protagonista del cult horror Nightmare on Elm Street, pone sul capo di ciascun deforme bamboccio una parrucca di capelli veri: i capelli dell’ultimo bambino rapito. L’indagine di polizia arranca e ristagna in una sede d’eccezione, un ex manicomio trasformato in caserma e soprannominato da tutti Vedova Pazzia.

Può interessartianche...

Tamu Edizioni cambia nome: nasce Tangerin

“Junx”: l’inquietudine di una generazione perduta

“L’argine” di Irene Solà, un testo che lascia più di un dubbio

il sognoA tracciare il profilo psicologico del rapitore e potenziale killer seriale dei ragazzini è Abigaël Durnan. La psicologa è nota in tutta la Francia per il suo talento: è uno di quei personaggi pubblici legati ai casi di cronaca nera che si vedono apparire spesso anche in tv e sui giornali, perché gli spettatori sono attratti come mosche dalle morbose bizzarrie delle vicende che segue e perché hanno cominciato ad affezionarsi a lei e alla sua particolarissima condizione. Abigaël soffre di una gravissima forma di narcolessia il cui effetto collaterale più grave, la cataplessi (il corpo della donna si immobilizza e si irrigidisce, mentre lei resta cosciente e prigioniera della sua carne) le ha causato più volte incidenti che le sono quasi costati la vita. Per impedire gli attacchi, Abigaël ricorre a una terapia durissima con un farmaco psicotropo che, preso in dosi massicce, altera la sua memoria e le fa vivere episodi allucinatori.

Questi sono gli elementi che Thilliez sceglie per imbastire la sua trama. Ciascuno di essi contribuisce a creare un’atmosfera opprimente, nebulosa, folle. L’aspetto più promettente del volume è il modo in cui lo scrittore sceglie di servirsene per giocare con i canoni del genere e mettere alla prova il lettore, in un esperimento metanarrativo quasi sempre ben riuscito. Il libro si apre, in effetti, con una nota all’interno della quale veniamo avvisati della mancanza del capitolo 57. Quel capitolo semplicemente salta e la storia prosegue con qualche dettaglio cruciale in meno. Per poterlo leggere, i lettori dovranno scovare un codice cifrato durante la lettura e andarlo a digitare sul sito dell’editore italiano (Fazi) dove, prontamente, compariranno le pagine mancanti. L’elemento metanarrativo sta nel fatto che la protagonista stessa condurrà, a un certo punto, una serie di ricerche proprio su un libro che sembra avere un po’ troppo a che fare con il caso di Freddy. Anche le sue indagini prevederanno un salto nella tana del Bianconiglio, la navigazione nelle nere acque del Deep Web.

L’amore per i codici cifrati e indecifrabili, per gli indizi lasciati furtivamente al lettore, tradisce l’ammirazione dell’autore per il padre del giallo: Sir Arthur Conan Doyle. Se, però, Sherlock Holmes arrivava alla verità grazie alla sua indiscutibile capacità deduttiva, alla sua straordinaria intelligenza e al supporto dell’infallibile Dr. John Watson, Abigaël Durnan è un’eroina travolta dai marosi dei suoi incubi, incapace di distinguere la realtà dal sogno e, per questo, inesorabilmente sola. Non solo non può fare affidamento su alcuno, ma comincia a dubitare persino di se stessa e di quello che vede. La sua ostinazione nell’applicare il metodo scientifico, solidamente retto dall’osservazione empirica, viene semplicemente considerata follia. E, siccome il romanzo prende in considerazione il punto di vista di Abigaël, anche il lettore comincerà a diffidare dell’attendibilità del narratore e a cercare indizi per conto proprio.

Contribuisce a creare questa sensazione di squilibrio, di intangibilità, la struttura del romanzo: gli eventi non sono narrati secondo la loro successione cronologica. Al contrario, si dipanano in un’oscillante alternanza di flashback e flashforward che culla il lettore in una specie di dormiveglia infernale, l’inquieto torpore della protagonista che diventa a poco a poco anche il nostro degno compagno di viaggio.

Impossibile non menzionare, nell’opera di Thilliez, le influenze tratte dal cinema: il già citato Nightmare fornisce al romanzo il nome per il suo serial killer e rimanda alla dimensione onirica nella quale si giocava tutta la pellicola, continui sono anche i riferimenti a Inception, soprattutto per quanto riguarda i sogni “matrioska”, dai quali sembra impossibile districarsi (tant’è che sul finale di Inception il dibattito resta ancora aperto e accorato). Abigaël, inoltre, incapace di affidare alla sua memoria gli sviluppi del caso, prende a tatuarsi sulla pelle le scoperte salienti, come faceva il protagonista di Memento.

Il Sogno è senza ombra di dubbio un thriller che si legge tutto d’un fiato e che rende attivamente partecipe il lettore nell’indagine. Il suo difetto più grande, però, sta nel non assecondare fino in fondo il suo più grande pregio: a un certo punto, è come se, invece di  farci addentrare nelle profondità inaccessibili del labirinto da lui allestito, Thilliez decidesse di cavarcene fuori per mano attraverso il sentiero tracciato per i turisti. In questo modo subordina alle esigenze della narrazione lo slancio sperimentale che rende Il Sogno un thriller stupefacente.

–

Sostienici: acquista questo titolo cliccando direttamente al link sottostante

 

Prec.

Una piazza per Almirante e Berlinguer: Terracina vuole riscrivere la storia

Succ.

È (sempre) colpa dei giovani

Marina Finaldi

Marina Finaldi

Articoli Correlati

tangerin tamu
Billy

Tamu Edizioni cambia nome: nasce Tangerin

13 Novembre 2025

Tamu Edizioni, casa editrice indipendente con sede a Napoli, è sempre stata più che una semplice realtà editoriale: progetto culturale, spazio di dialogo, libreria, punto di riferimento della comunità locale. Nel suo catalogo abbiamo sempre trovato testi impegnati, politici,...

junx
Billy

“Junx”: l’inquietudine di una generazione perduta

20 Ottobre 2025

Tra le pagine di Junx – Non basterebbe una notte, edito da Pidgin Edizioni, si annida un’inquietudine profonda che non appartiene soltanto al protagonista. L’inquietudine è collettiva, tocca una generazione nata in una terra di contraddizioni e che trova...

irene solà
Billy

“L’argine” di Irene Solà, un testo che lascia più di un dubbio

16 Ottobre 2025

Avevo già letto l’anno scorso uno dei romanzi di Irene Solà, giovane autrice spagnola classe Novanta: parlo di Ti ho dato gli occhi e hai guardato le tenebre, edito Mondadori (2024). Avevo molto amato il testo, mi era parso...

amabili resti
Billy

Amabili resti di Alice Sebold: amabilmente resti

27 Agosto 2025

Perché l’orrore sulla Terra è reale e accade tutti i giorni. È come un fiore o come il sole, è qualcosa di incontenibile. Una violenza che continua a violentare nel tempo. È la storia di Amabili resti, romanzo di...

Succ.
giovani - discoteca

È (sempre) colpa dei giovani

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • the brutalist

    “The Brutalist”, ovvero cronaca di un film inutile

    810 shares
    Share 324 Tweet 203
  • Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1489 shares
    Share 596 Tweet 372
  • Storia eretica del sangue mestruale

    1088 shares
    Share 435 Tweet 272
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    931 shares
    Share 372 Tweet 233
  • “Passe, ficusecche ‘e tavutiello”: storia e tradizioni della festa di Ognissanti

    343 shares
    Share 137 Tweet 86
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie