• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Cosa guardare a San Valentino? Le migliori commedie romantiche… E non solo

Alessandra Trifari di Alessandra Trifari
12 Febbraio 2021
in Cinema
Tempo di lettura: 5 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

Come ogni 14 febbraio che si rispetti, San Valentino, la festa degli innamorati, giungerà a concludere le ricorrenze invernali in vista di una speranzosa primavera. Mai come quest’anno, il progetto migliore per la serata non può che prevedere una cenetta delivery dinanzi a un buon film. È questo, infatti, il periodo delle commedie romantiche, le quali non godono purtroppo di buona fama poiché considerate spesso filmetti di poco conto. In nome del buon cinema, ci teniamo perciò a sfatare tale mito, offrendovi alcuni spunti – affrontando il tema amore anche oltre la classica commedia – in grado non solo di intrattenere e sciogliere i cuori più cinici ma anche di sorprendere, emozionare e far riflettere.

Un cult che senza dubbio non può mancare è Harry, ti presento Sally…, per la regia di Rob Reiner e la scrittura di Nora Ephron. Pellicola del 1989, racconta le vicende di Harry (Billy Crystal), cinico e un po’ immaturo, e Sally (Meg Ryan), precisa e sicura di sé. Il destino li farà incontrare più volte nel tempo e i due, non avendo granché in comune, decidono di diventare buoni amici. Ma è così davvero? Inserito dall’American Film Institute nella lista delle migliori commedie statunitensi, migliori film sentimentali e migliori commedie romantiche, riesce a evitare i classici cliché del genere, confermandosi sempre attuale. È irriverente, mai stucchevole, dai dialoghi ironici e perfetti tempi comici. Nessun sottotesto, nessuna particolare complicazione, un film semplice eppure semplicemente memorabile. Come memorabile è ormai la scena dell’orgasmo simulato di Sally, che ha reso celebre persino il locale in cui fu girata nel quale ancora oggi è esposta la scritta Dove Harry incontrò Sally… speriamo che abbiate preso quello che ha preso la signorina.

Può interessartianche...

Golden Globe 2024: vincitori e vinti della cerimonia

“Napoleon”: l’ultima fatica di Ridley Scott non convince

“C’è ancora domani”: l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è un successo

Tra commedia e dramma, Eternal sunshine of the spotless mind è una perla. Diretto da Michel Gondry nel 2004, è ricordato, purtroppo, per l’orripilante e fuorviante titolo italiano Se mi lasci ti cancello, cosa che, per fortuna, non ne ha intaccato la fama nel tempo. Joel e Clementine si incontrano per caso e iniziano una travolgente storia d’amore. A causa delle loro diversità, la storia termina in malo modo, tanto che entrambi decidono di rivolgersi a una nota quanto controversa clinica in grado di cancellare ricordi specifici dalla mente delle persone. Tuttavia, durante il trattamento, Joel si rende conto che, nonostante il dolore, non vuole dimenticare Clementine e fa di tutto per salvarne dei frammenti, nella speranza di ricordarsi ancora di lei al suo risveglio. Nel cast, due fantastici Kate Winslet e Jim Carrey – quest’ultimo a sottolineare le sue doti attoriali non solo in ruoli comici e macchiettistici – assieme ad altri noti nomi come Mark Ruffalo, Elijah Wood e Kirsten Dunst. La sceneggiatura di Charlie Kaufman , vincitrice dell’Oscar, è pura poesia e trascinerà lo spettatore in un vortice di emozioni contrastanti. Un film onirico, dal significato profondo ed esistenziale, che ci ricorda che amare implica anche sofferenza ma non possiamo comunque farne a meno. È la memoria la cosa più potente che possediamo e sono le esperienze, positive e negative, che fanno di noi ciò che siamo.

Più recente (2017) ma già iconico, Chiamami col tuo nome vede una produzione italo-americana e la regia di Luca Guadagnino. La sceneggiatura, scritta da James Ivory, gli è valsa nientemeno che la vittoria agli Oscar. Durante una calda estate italiana del 1983, il diciassettenne Elio Perlman fa la conoscenza di Oliver, studente americano ospite nella villa dei genitori del ragazzo per lavorare al dottorato con il padre di Elio, suo docente. La tensione che immediatamente si respira tra i due è destinata a diventare qualcosa di molto più potente. Guadagnino stupisce tutti con un’ambientazione suggestiva e idilliaca, dove il tempo sembra essersi congelato, e con una raffinata regia italiana. Poesia, musica e arte classica si intrecciano alle grandiose interpretazioni di Armie Hammer e Timothée Chalamet, consacrato al grande schermo e terzo attore più giovane nella storia a essere candidato agli Oscar. Ma ciò che maggiormente spicca nel film è il modo in cui tratta l’amore, a prescindere dall’orientamento sessuale. Non sono presenti, infatti, quelle tematiche che, spesso, costellano le pellicole che raccontano  l’omosessualità, i dubbi, la non accettazione, le difficoltà. Poco importa che si tratti di due uomini, il fulcro è quella violenta passione che ti investe all’improvviso, durante una parentesi estiva di gioventù. Il tutto accompagnato dalle ammalianti note di Mistery of love di Sufjan Stevens. Due menzioni onorevoli: la prima al monologo del padre di Elio (Michael Stuhlbarg) che lascia letteralmente senza fiato, la seconda ai titoli di coda, forse scena che, anche da sola, sarebbe bastata per la candidatura del giovane Chalamet.

E se al posto di due persone la storia d’amore fosse tra un uomo e… un computer? Parliamo di Her, regia di Spike Jonze. Joaquin Phoenix veste i panni di Theodore, uomo solo e introverso, che di professione scrive lettere per conto di altri. Un giorno acquista un nuovo sistema operativo basato su un’intelligenza artificiale in grado di evolvere che si autonomina Samantha. Tra i due crescerà un legame sempre più forte, fino a sfociare nell’amore. Cinque nomination agli Oscar 2014 per un film profondamente intimo, delicato e commovente, che mostra lo spaventoso quanto affascinante sopravvento della tecnologia nella quotidianità, compresi i rapporti umani. Mascherandosi da innocuo ausilio, attua invece un processo irreversibile, fino a sfociare nell’obiettivo iniziale opposto: un’assoluta incomunicabilità. Lo dimostra il protagonista, completamente perso nella voce di una donna che non esiste ma che a lui sembra più viva del resto del mondo. La loro dolcezza, la sintonia, le percepiamo tutte, tanto che finiscono quasi per ingannare anche noi. La dura verità, però, sta nell’incapacità e nella paura di rapportarsi all’altro, nel non accettare i rischi di una relazione vera, autentica. Carte vincenti della pellicola, i dialoghi, le atmosfere notturne e malinconiche da metropoli sulle note di The Moon Song di Karen O e la voce calda e sensuale di Samantha. Ma, a dirla tutta, se a doppiarla in originale è Scarlett Johansson, magari Theodore possiamo anche comprenderlo.

Notting Hill è un altro cult che non può fare a meno di essere (ri)visto. Pluripremiato, divenne nel 1999 il film britannico con maggiori incassi nella storia del cinema. Roger Michell dirige una trama ormai evergreen, con protagonisti due giovani Julia Roberts e Hugh Grant, nei panni di Anna, star del cinema internazionale, e William, goffo libraio inglese. Uno dei quartieri più noti di Londra fa da sfondo a questa storia d’amore non così convenzionale come può apparire in superficie. Anna è cordiale, intraprendente, ma anche desiderosa di trovare quella normalità nella vita quotidiana che le manca e che vede proprio nell’umiltà di Wlliam. La pellicola contiene al suo interno alcuni tra i personaggi e le sequenze più peculiari del genere. Come dimenticare l’eccentrico coinquilino Spike (Rhys Ifans) o la scena del giardino privato con When You Say Nothing at All cantata da Ronan Keating. Un classico intramontabile della commedia romantica, che regala quel tono di spensieratezza e, allo stesso tempo, evidenzia la semplicità dell’essere umano, insegnando che in amore ognuno è vulnerabile allo stesso modo.

Prec.

Napoli: il totonomi impazza, la politica aspetta Draghi

Succ.

Violenze in carcere: la strada è ancora lunga

Alessandra Trifari

Alessandra Trifari

Classe 1991. Dottoressa in storia dell'arte e disegnatrice. Scrive da sempre e la sua mente viaggia tra arte, cinema, musica e parità di genere. Dei due sentieri, sceglierà sempre il meno battuto.

Articoli Correlati

golden globe
Ciak!

Golden Globe 2024: vincitori e vinti della cerimonia

5 Febbraio 2024

Come da tradizione all’inizio dell’anno, i Golden Globe celebrano tutto il meglio delle pellicole e delle serie tv. Ambitissimi poiché considerati una sorta di anticamera degli Oscar, ci mostrano fin da subito come tali prodotti siano stati percepiti da...

napoleon
Cinema

“Napoleon”: l’ultima fatica di Ridley Scott non convince

12 Dicembre 2023

Ridley Scott torna sui grandi schermi con la sua ultima fatica, dal titolo più che altisonante: Napoleon. In sala già dal 23 novembre, il film è un biopic (con svariate licenze artistiche) del celeberrimo imperatore Napoleone Bonaparte, dalla sua...

cortellesi c'è ancora domani
Cinema

“C’è ancora domani”: l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è un successo

23 Novembre 2023

Non basta certo un film, ma C’è ancora domani è sicuramente un ottimo simbolo e promemoria in vista del 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Si tratta dell’esordio dietro la macchina da presa dell’attrice Paola...

live-action
Cinema

Live action: cosa c’è che non va con la Disney?

8 Novembre 2023

Da La sirenetta a Mulan, da Il re leone a Bambi, a Biancaneve e i sette individui che non sono i sette nani. Gli adattamenti in live action dei classici Disney, seppur prolifici, stanno vivendo un momento di profonda contraddizione....

Succ.
carcere contagio violenze vaccinazioni

Violenze in carcere: la strada è ancora lunga

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1259 shares
    Share 504 Tweet 315
  • Storia eretica del sangue mestruale

    952 shares
    Share 381 Tweet 238
  • Pier Paolo Pasolini e l’Italia dello sviluppo senza progresso

    721 shares
    Share 288 Tweet 180
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    847 shares
    Share 339 Tweet 212
  • “Il grande Gatsby” e la luce verde del “sogno americano”

    727 shares
    Share 291 Tweet 182
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie