• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Alabama: le prime conseguenze della legge contro l’aborto

Chiara Barbati di Chiara Barbati
9 Giugno 2021
in Attualità
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

In uno sprint nella corsa all’arretratezza che il terzo millennio sta affrontando senza rivali, da alcuni mesi lo Stato dell’Alabama ha ideato un progetto di legge che vieta l’aborto nella quasi totalità dei casi. La decisione ha indignato l’opinione pubblica di tutto il mondo e milioni di attivisti si sono fatti sentire in favore dei diritti delle donne, denunciando il paradosso secondo cui un feto sia giuridicamente più protetto di una possibile mamma.

Un provvedimento tanto estremo, però, deriva non solo dai politici repubblicani ai vertici del potere: l’intero Stato, dai caratteri tipicamente conservatori, ha acclamato la notizia. La storia dell’Alabama è stata fatta da uomini bianchi e schiavisti, che hanno creato un territorio tremendamente conservatore, ma anche l’ambiente perfetto per i più sensazionali atti di ribellione al razzismo e al sessismo. Dal fulcro segregazionista dell’Alabama hanno preso il via le battaglie di Martin Luther King e i gesti di rivoluzione e riscatto sociale di Rosa Parks. Insomma, un luogo che spaventa i diritti civili, ma che diventa il motore dei gesti che cambiano la storia. Di una storia, però, che ha ancora molta strada da fare.

Può interessartianche...

Polemiche per i senzatetto in chiesa: possiamo sentirci giusti in un mondo sbagliato?

I diritti riproduttivi in Italia: facciamo il punto con “Libera di abortire”

Violenza in pronto soccorso: un fenomeno ampio

Dalla notizia della legge sull’aborto, l’Alabama è tornato il simbolo di un’America dalle tendenze estremiste e discriminatorie. E le prime conseguenze iniziano a farsi avanti. A tal proposito, ha fatto rumore l’eclatante caso di Marshae Jones, una donna afroamericana arrestata perché qualcuno le ha sparato, provocandole un aborto. Nel dicembre scorso, la ventottenne era incinta di cinque mesi quando la lite con un’altra donna ha preso una brutta piega. Dopo cinque colpi di pistola all’addome, la giovane ha perso il suo bambino ma è riuscita a sopravvivere. Il trauma di una sparatoria, però, non è stato il peggior momento per Marshae, che si è vista muovere accuse di omicidio colposo perché, provocando la discussione e mantenendo atteggiamenti aggressivi, ha indirettamente condotto alla morte del feto.

Una storia che fa paura, chiaramente indicativa sui pregiudizi e sulle posizioni irremovibili sulla questione aborto. Il Grand Giurì, la corte di privati cittadini riunita per stabilire se ci fossero gli estremi per un processo, aveva infatti stabilito che Marshae Jones fosse responsabile dell’interruzione di gravidanza poiché si era messa in una condizione di pericolo, rischiando la vita del piccolo in grembo. Invece Ebony Jemison, colei che le aveva sparato, è stata immediatamente dichiarata innocente, considerando il suo gesto legittima difesa. Per fortuna, lo scorso 4 luglio le accuse nei confronti di Marshae sono cadute, ma il caso, per le pieghe che ha preso, resta indicativo sulla posizione dell’America conservatrice.

In uno Stato contro l’aborto ma favorevole alle armi, una donna può essere arrestata perché qualcun altro le ha sparato, mentre chi impugna la pistola è protetto dalla legge. Un paradosso non troppo sorprendente, perfettamente in linea con le leggi di un Paese che si dichiara per la vita ma che consente di tenere armi da fuoco nel cruscotto dell’auto. Un luogo in cui il diritto di difendersi è più legittimo dei diritti delle donne, che non solo non hanno più accesso al libero arbitrio sui loro corpi e le loro vite, ma sono anche vittime di insinuazioni quando l’aborto è spontaneo. La vicenda di Marshae ha scatenato un’esplosione di opinioni, che hanno insinuato che la giovane avesse provocato la lite di proposito per perdere il bambino, che fosse stata una madre sconsiderata poiché non aveva pensato di proteggere il figlio e che si fosse addirittura fatta scudo con la pancia per salvarsi la vita. Una calunnia dietro l’altra per una persona che, ricordiamolo, è stata vittima di una sparatoria e ha subito un aborto in seguito alla traumatica vicenda.

È un caso che crea un precedente, e no, non quello della sua scarcerazione. Pone le basi perché una donna sia responsabile della vita del feto anche in caso di incidente perché troppo sconsiderata da mettersi in situazioni pericolose. Questa vicenda sta investendo le donne incinte di responsabilità oltre ogni immaginazione, come conseguenza di una fin troppo agguerrita lotta all’aborto. Una strada burrascosa che rischia di portare le future mamme a non mettersi al volante o andare in bicicletta per non ritrovarsi in un episodio che costi loro la libertà, oltre che la maternità. Un percorso che rischia di convincerle a rintanarsi in casa e a non andare a lavoro, a non intrattenere rapporti con altre persone, a non parlare con i conoscenti, perché ci sarà sempre il pericolo che qualcuno tiri fuori, del tutto legalmente, una pistola, e attenti alla loro vita, in un modo o nell’altro.

Prec.

“Stranger Things 3”: si ritorna a Hawkins

Succ.

“Corpi di passaggio” di Andrea Cedrola: vite anonime e poteri reali

Chiara Barbati

Chiara Barbati

Articoli Correlati

chiesa invisibili clochard
Attualità

Polemiche per i senzatetto in chiesa: possiamo sentirci giusti in un mondo sbagliato?

3 Febbraio 2024

Nutrire l’affamato, accogliere lo straniero, visitare l’ammalato sono gesti di restituzione e, dunque, atti di giustizia.” – Don Andrea Gallo È la notte fra il 2 e 3 dicembre, a Treviso la temperatura è bassa, molto bassa, come sempre...

aborto diritti riproduttivi
Attualità

I diritti riproduttivi in Italia: facciamo il punto con “Libera di abortire”

17 Gennaio 2024

Il 2023 si è chiuso con le parole di Elon Musk che, dal palco di Atreju, in occasione della festa di Fratelli d’Italia, si è dichiarato preoccupato per il tasso della natalità nel nostro Paese, che a quanto sottolineano...

violenza pronto soccorso
Attualità

Violenza in pronto soccorso: un fenomeno ampio

17 Gennaio 2024

Assistiamo, impotenti, all’ennesimo caso di cronaca che ci lascia desolazione e amarezza negli animi. La dottoressa Anna Procida, infermiera, viene aggredita nella serata del 3 gennaio presso il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Il parente di un...

guerra - ukraina - soldati
Attualità

Gridano “cessate il fuoco” ma nessuno vuole rinunciare alla guerra

17 Gennaio 2024

Sono circa 59 le guerre in atto nel mondo in questo momento. Il Messico combatte dal 2006 contro i cartelli della droga, con 1367 morti. In Nigeria, dal 2009, la guerra ha ucciso 1363 persone. In Siria (1037 morti solo nel 2022), in Iraq (267), nello...

Succ.
Cedrola

“Corpi di passaggio” di Andrea Cedrola: vite anonime e poteri reali

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1060 shares
    Share 424 Tweet 265
  • Storia eretica del sangue mestruale

    906 shares
    Share 362 Tweet 227
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    822 shares
    Share 329 Tweet 206
  • Van Gogh e l’indefinibile confine tra genio e follia

    533 shares
    Share 213 Tweet 133
  • Il suicidio nella letteratura: dal giovane Werther a Jacopo Ortis

    663 shares
    Share 265 Tweet 166
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie