• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

“Corpo e anima” di Ildikó Enyedi e la condivisione umana attraverso i sogni

Vincenzo Villarosa di Vincenzo Villarosa
9 Novembre 2021
in Cinema
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

Nel tempo e nello spazio contemporaneo, dominato dalla condivisione online affidata ai social network, la regista ungherese Ildikó Enyedi ci mostra, con il suo film Corpo e anima – vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2017 – cosa potrebbe accadere se due persone condividessero quella parte nascosta di loro, indeterminata e ambivalente, che chiamiamo sogno.

La trama dell’opera ci porta nell’ambiente di un macello industriale alla periferia di Budapest, dove i corpi inermi dei bovini sono abbattuti, sezionati e catalogati con etichette di poche lettere e alcuni numeri, che determinano il loro valore di mercato nella catena giornaliera della produzione, commercializzazione e consumo alimentare. Altri corpi si occupano di questo triste lavoro, in maniera asettica e ripetitiva: sono quelli degli operai e degli impiegati, che soltanto nel poco tempo libero (o morto) della giornata lavorativa condividono la bevuta di un caffè o il pranzo consumato in fretta, riuscendo a scambiare, quasi sempre con insofferenza, qualche battuta sulle poche gioie e i tanti problemi delle loro vite.

Può interessartianche...

Golden Globe 2024: vincitori e vinti della cerimonia

“Napoleon”: l’ultima fatica di Ridley Scott non convince

“C’è ancora domani”: l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è un successo

Un giorno, arriva Maria (interpretata dalla brava Alexandra Borbèly), ispettrice del controllo sulla qualità, e la sua riservatezza che rasenta l’asocialità, unita alla pignoleria professionale, la rendono subito un corpo alieno, se non ostile, all’interno del gruppo di lavoro. Soltanto Endre (interpretato da Gèza Morcsànyi), che ha un ruolo direttivo nell’organigramma societario, cerca di socializzare con lei e di farla partecipare alle relazioni umane nella comunità industriale.

Quando arriverà anche una psicologa a intervistare tutti, per redigere i profili professionali all’interno dell’azienda, i due impiegati, da così poco tempo compagni di lavoro, verranno chiamati a dare spiegazioni intorno a un fenomeno inaspettato o forse, come penserà la giovane studiosa, soltanto a uno scherzo irritante. Maria ed Endre descriveranno lo stesso sogno ricorrente: due cervi, maschio e femmina, che si incontrano e si uniscono nella silenziosa natura di un bosco innevato.

La “rivelazione” sconvolgerà i due protagonisti che conducono una vita privata solitaria. Tra incredulità e malcelata speranza, cominceranno a raccontarsi quotidianamente il loro sogno “condiviso” e scopriranno le proprie affinità sentimentali e soprattutto il desiderio di amare e di essere amati che pensavano di aver perso per sempre. Alla fine, entrambi troveranno il coraggio di cercare di realizzare ciò che forse la loro anima ha deciso nel far incontrare e unire le loro esistenze.

Poco conosciuta al grande pubblico, la sceneggiatrice e regista ungherese, che da esordiente, con il suo film Il mio XX secolo, vinse la Camera d’Or al Festival di Cannes di diversi anni fa, racconta una storia d’amore attraverso un’opera che ci fa riflettere sulla solitudine e sulla mancanza di cura della rete degli affetti che caratterizzano le relazioni interpersonali nella società contemporanea.

Con buona pace del dualismo filosofico a cui siamo abituati – e che richiama il rigido codice binario del “sì/no” o del “mi piace/non mi piace”, questa favola cinematografica sembra volerci dire che corpo è anima per gli esseri umani, anche in un mondo razionalizzato e malato di efficientismo e di produttività, dove i sentimenti costituiscono un sintomo di debolezza e l’amore è vissuto come un “difetto di produzione”, al tempo della “Fast Life” e della condivisione digitale.

Prec.

Il monastero di Santa Caterina, crocevia di religioni

Succ.

Eurostat, i giovani italiani e la disoccupazione

Vincenzo Villarosa

Vincenzo Villarosa

Articoli Correlati

golden globe
Ciak!

Golden Globe 2024: vincitori e vinti della cerimonia

5 Febbraio 2024

Come da tradizione all’inizio dell’anno, i Golden Globe celebrano tutto il meglio delle pellicole e delle serie tv. Ambitissimi poiché considerati una sorta di anticamera degli Oscar, ci mostrano fin da subito come tali prodotti siano stati percepiti da...

napoleon
Cinema

“Napoleon”: l’ultima fatica di Ridley Scott non convince

12 Dicembre 2023

Ridley Scott torna sui grandi schermi con la sua ultima fatica, dal titolo più che altisonante: Napoleon. In sala già dal 23 novembre, il film è un biopic (con svariate licenze artistiche) del celeberrimo imperatore Napoleone Bonaparte, dalla sua...

cortellesi c'è ancora domani
Cinema

“C’è ancora domani”: l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è un successo

23 Novembre 2023

Non basta certo un film, ma C’è ancora domani è sicuramente un ottimo simbolo e promemoria in vista del 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Si tratta dell’esordio dietro la macchina da presa dell’attrice Paola...

live-action
Cinema

Live action: cosa c’è che non va con la Disney?

8 Novembre 2023

Da La sirenetta a Mulan, da Il re leone a Bambi, a Biancaneve e i sette individui che non sono i sette nani. Gli adattamenti in live action dei classici Disney, seppur prolifici, stanno vivendo un momento di profonda contraddizione....

Succ.
Eurostat, i giovani italiani e la disoccupazione

Eurostat, i giovani italiani e la disoccupazione

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • porno napoli o napoli porno di deborah d'addetta

    Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1260 shares
    Share 504 Tweet 315
  • Storia eretica del sangue mestruale

    952 shares
    Share 381 Tweet 238
  • Pier Paolo Pasolini e l’Italia dello sviluppo senza progresso

    721 shares
    Share 288 Tweet 180
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    847 shares
    Share 339 Tweet 212
  • “Il grande Gatsby” e la luce verde del “sogno americano”

    727 shares
    Share 291 Tweet 182
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie