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Achille Damasco VS Charles Darwin: la nuova Teoria delle Risonanze Evolutive

Fabiana Stornaiuolo di Fabiana Stornaiuolo
6 Febbraio 2018
in Interviste
Tempo di lettura: 5 minuti
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Achille Damasco è un giovane fisico della materia, ha 26 anni e si è da poco avvicinato alla biologia, formulando una sua teoria evoluzionistica che ha chiamato Teoria delle Risonanze Evolutive (TRE). È riuscito ad affacciarsi al mondo scientifico ancor prima di discutere la tesi magistrale, con una pubblicazione lo scorso gennaio sulla rivista scientifica Physica A. L’interesse per un campo diverso dal suo è nato per caso, grazie a un regalo: L’origine della specie di Charles Darwin e Il cammino dell’uomo di Ian Tatterall. La svolta, però, è arrivata dopo l’incontro con Alessandro Giuliani, biologo e primo ricercatore presso l’Istituto Superiore di Sanità. Di lui Achille dice: Mi ha completato. Io sono un fisico della materia appassionato alla biologia evolutiva; Alessandro è un biologo che per formazione si intende di meccanica statistica pur non essendo un fisico. Conoscerlo è stata una fortuna.

La TRE, o Teoria delle Risonanze Evolutive, è una nuova teoria che si contrappone al darwinismo. Puoi spiegarci perché?

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«Secondo Darwin l’evoluzione si basa su piccole mutazioni casuali che avvengono nei singoli organismi viventi. Gli organismi meglio adattati sopravvivono e possono così trasmettere il gene modificato alla prole. Questo processo, a lungo andare, è ciò che secondo il darwinismo porta a un vero e proprio cambiamento nella specie. La TRE parte da un assunto diverso. La mia teoria sostiene che le variazioni realmente capaci di indurre evoluzione non siano casuali, ma rappresentino una risposta della specie a cambiamenti che si verificano nell’ambiente. Per capire meglio cosa intendo dobbiamo fare una differenza tra quelle che ho chiamato frequenza propria e frequenza esterna. La frequenza propria indica la cadenza con cui si ripetono le variazioni all’interno della stessa specie. Possiamo infatti notare che tra più individui esistono piccole differenze genetiche, come il colore degli occhi, la forma del volto, ecc. Anche se consideriamo le mutazioni casuali e la selezione naturale, queste differenze si mantengono più o meno costanti nel tempo con un movimento oscillante: non sono dunque sufficienti a provocare un passaggio da una specie a un’altra. La frequenza esterna, invece, riguarda qualsiasi fattore che compone l’ambiente: temperatura, grado di umidità, e così via. Finché questa resta costante, si verifica una situazione di equilibrio in cui non vi è cambiamento. Il passaggio da una vecchia specie a una nuova avviene nel momento in cui si verifica una coincidenza tra una frequenza esterna e la frequenza propria di una specie. L’evoluzione non è dunque lenta e lineare, ma abbiamo lunghi periodi di equilibrio che si alternano a “rapidi” periodi di mutazioni.»

Proviamo ad approfondire il concetto di risonanza.

«La risonanza è una tipologia di fenomeni che avviene quando un sistema che oscilla (e/o è capace di oscillare intorno a una configurazione di equilibrio) riceve una forza esterna. Questa forza non deve essere necessariamente grande, ma oscillante a sua volta. Se le due frequenze sono inizialmente diverse, il sistema tenderà ad assumere la stessa frequenza della forzante esterna; se sin dall’inizio sono uguali, l’ampiezza di oscillazione del sistema muterà, diventando molto più grande.»

Cosa ti ha portato a formulare questa teoria?

«Se osserviamo i fossili notiamo che l’evoluzione è tutt’altro che graduale: si osservano infatti periodi di stasi e periodi di “salti”. Ciò vuol dire che non appare un passaggio continuo da una specie all’altra, ma si notano fasi in cui questo sembra essere molto più rapido che in altri.»

Sembra quasi di sentire la teoria saltazionista.

«Sì e no. Il saltazionismo è solo il punto di partenza. Anche questa teoria parte dall’osservazione dei fossili. Tuttavia, per essa la rottura dell’equilibrio, quindi il “salto” da una specie all’altra, è ancora legato alla selezione naturale: improvvisamente l’ambiente cambia favorendo determinati componenti della specie piuttosto che altri. Nella TRE, ciò che conta è il fenomeno di risonanza. Se la frequenza esterna fa risonanza con quella della specie, quest’ultima si trasforma.»

Ci sono dunque importanti prove che smentiscono l’ipotesi di un’evoluzione lineare. Ciononostante la teoria darwiniana resta la più accreditata. Secondo te come mai?

«Darwin sapeva che le testimonianze fossili non mostravano una trasformazione graduale. Però, convinto della ragionevolezza del suo pensiero, pensò che il problema fosse di ordine pratico, legato al modo in cui i fossili si formano: la fossilizzazione non è un processo continuo, e questo può dare l’idea dei “salti”. Il biologo credeva che in un futuro non troppo lontano proprio quello studio avrebbe dato credito alle sue teorie. Il tempo è passato, ma l’analisi dei fossili continua a dimostrare ciò che già sapevamo. Se si insegna ancora il darwinismo è perché al momento si tentano compromessi tra l’approccio classico e spiegazioni più moderne, legate alla non linearità dei sistemi biologici, anche se la TRE offre una nuova spiegazione basata su una reimpostazione di tutto il discorso evolutivo.»

Parliamo di selezione naturale: se per il darwinismo è alla base del processo evolutivo, che ruolo ha per la TRE?

«Ha solo funzione stabilizzante e conservativa. Essa fa in modo che i cambiamenti siano contenuti, tollera le trasformazioni che contano poco, ma elimina in natura i malati e i malformati. Io la paragono alla forza elastica di una molla, che può essere allungata o compressa fino a un certo punto, ma una volta libera tende sempre a tornare al centro.»

Possiamo anche riconoscere un’importanza sociale della tua ricerca: secondo la tua teoria chi sopravvive non è il migliore, ma il termine medio.

«Sì, se vogliamo usare gli stessi termini, nel darwinismo inteso anche dal punto di vista filosofico prevale il più adatto che è l’individuo migliore per il suo tempo, il più competitivo; mentre il disadattato perisce. Con la TRE la selezione continua a premiare il più adatto, ma egli non è la minoranza: siamo infatti tutti adatti; e le differenze che sembrano grosse sono in realtà minime (è per questo che il termine “razza” sta per essere abolito, perché non ci sono variazioni tali da stabilire una reale diversità tra gli esseri umani). Ciò che viene portato avanti non è il migliore, ma la maggioranza, poiché, come ho detto, si tende sempre alla stabilità.»

La tua teoria è in piedi da poco tempo, ma sta già riscuotendo un discreto successo. Ti ritieni soddisfatto di com’è stata accolta dal pubblico?

«Sì, chi mi ascolta accoglie in genere con curiosità la TRE. Noto con piacere che al termine di una conferenza molti appaiono sinceramente interessati, e non perché considerano quello che dico come assolute verità, ma perché pronti ad accogliere un modo diverso di vedere le cose che prima non avevano considerato. Quello che più di tutto mi ha stupito è stato il fenomeno del campanilismo: tantissime persone mi hanno sostenuto perché napoletano e in particolare perché di Scampia. Ho ricevuto tanto affetto dai concittadini.»

È sicuramente un riscatto anche per loro: Napoli non smette di generare talenti. Continuerai a perseguire il tuo progetto?

«Certo, ci sto già lavorando. Mi tengo informato e cerco di informare. La divulgazione in questo ambiente è fondamentale, soprattutto perché il mio resta un lavoro teorico. Chiunque volesse abbracciare il progetto e continuare a portarlo avanti anche sul piano pratico è benaccetto.»

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Comments 12

  1. Patrizio says:
    8 anni fa

    Teoria completamente screditata,l’arrogantello farebbe bene a mettersi a studiare…

    Rispondi
  2. Patrizio says:
    8 anni fa

    Teoria completamente screditata,l’arrogantello farebbe bene a mettersi a studiare…

    Rispondi
  3. Patrizio says:
    8 anni fa

    Teoria completamente screditata,l’arrogantello farebbe bene a mettersi a studiare…

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  4. Patrizio says:
    8 anni fa

    Teoria completamente screditata,l’arrogantello farebbe bene a mettersi a studiare…

    Rispondi
  5. patrizio says:
    8 anni fa

    PS il termine “razza” e’ gia stato abolito da piu’ di un secolo (non “sta eper essere”) e proprio grazie alla Teoria di Darwin. Non ho parole : oltre a presentare ipotesi prive di qualsiasi fondamento e francamente deliranti (“risonanza” di che ?) ci sono anche di questi passaggi degni del piu’ incredibile analfabetismo scientifico.

    Rispondi
  6. patrizio says:
    8 anni fa

    PS il termine “razza” e’ gia stato abolito da piu’ di un secolo (non “sta eper essere”) e proprio grazie alla Teoria di Darwin. Non ho parole : oltre a presentare ipotesi prive di qualsiasi fondamento e francamente deliranti (“risonanza” di che ?) ci sono anche di questi passaggi degni del piu’ incredibile analfabetismo scientifico.

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  7. patrizio says:
    8 anni fa

    PS il termine “razza” e’ gia stato abolito da piu’ di un secolo (non “sta eper essere”) e proprio grazie alla Teoria di Darwin. Non ho parole : oltre a presentare ipotesi prive di qualsiasi fondamento e francamente deliranti (“risonanza” di che ?) ci sono anche di questi passaggi degni del piu’ incredibile analfabetismo scientifico.

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  8. patrizio says:
    8 anni fa

    PS il termine “razza” e’ gia stato abolito da piu’ di un secolo (non “sta eper essere”) e proprio grazie alla Teoria di Darwin. Non ho parole : oltre a presentare ipotesi prive di qualsiasi fondamento e francamente deliranti (“risonanza” di che ?) ci sono anche di questi passaggi degni del piu’ incredibile analfabetismo scientifico.

    Rispondi
  9. paolo says:
    7 anni fa

    Teoria molto interessante, sicuramente un grosso passo avanti rispetto alla ormai screditata teoria darwiniana (che è clamorosamente smentita anche dallo studio della genetica elementare, oltre che dalla mancanza di riscontri pratici in molti punti fondamentali). Sicuramente da approfondire e da seguire, alla faccia degli scandalizzatissimi custodi della “verità scientifica rivelata” che reagiscono come sempre la scienza ha reagito ai grandi cambiamenti: lanciando anatemi isterici.

    Rispondi
  10. paolo says:
    7 anni fa

    Teoria molto interessante, sicuramente un grosso passo avanti rispetto alla ormai screditata teoria darwiniana (che è clamorosamente smentita anche dallo studio della genetica elementare, oltre che dalla mancanza di riscontri pratici in molti punti fondamentali). Sicuramente da approfondire e da seguire, alla faccia degli scandalizzatissimi custodi della “verità scientifica rivelata” che reagiscono come sempre la scienza ha reagito ai grandi cambiamenti: lanciando anatemi isterici.

    Rispondi
  11. paolo says:
    7 anni fa

    Teoria molto interessante, sicuramente un grosso passo avanti rispetto alla ormai screditata teoria darwiniana (che è clamorosamente smentita anche dallo studio della genetica elementare, oltre che dalla mancanza di riscontri pratici in molti punti fondamentali). Sicuramente da approfondire e da seguire, alla faccia degli scandalizzatissimi custodi della “verità scientifica rivelata” che reagiscono come sempre la scienza ha reagito ai grandi cambiamenti: lanciando anatemi isterici.

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  12. paolo says:
    7 anni fa

    Teoria molto interessante, sicuramente un grosso passo avanti rispetto alla ormai screditata teoria darwiniana (che è clamorosamente smentita anche dallo studio della genetica elementare, oltre che dalla mancanza di riscontri pratici in molti punti fondamentali). Sicuramente da approfondire e da seguire, alla faccia degli scandalizzatissimi custodi della “verità scientifica rivelata” che reagiscono come sempre la scienza ha reagito ai grandi cambiamenti: lanciando anatemi isterici.

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