Stabilitasi per alcuni anni a Napoli, sebbene per motivazioni diverse, Anna Maria Ortese ricorda il poeta Giacomo Leopardi, anche lui trasferitosi negli ultimi anni della sua vita nella città partenopea, per il suo rapporto certamente non sereno con la classe intellettuale che, forse, fu il motivo scatenante della scelta che la portò ad allontanarsene.
La scrittrice, infatti, visse in solitudine, per anni con una sorella, ma sempre lontana dai riflettori e da qualsiasi evento che ponesse in risalto la sua immagine. Amava parlare unicamente attraverso la sua scrittura e i suoi libri.
Il mare non bagna Napoli è la sua raccolta di cinque racconti maggiormente ricordata e apprezzata. Proprio nell’ultimo testo in essa contenuto, Il silenzio della ragione, la Ortese si dedicò a quegli intellettuali, citandoli per nome e cognome, cui addossava la responsabilità dell’incapacità di incidere sulla vita di Napoli.
Confesso la personale simpatia e l’ammirazione da sempre avute per questa autrice riservata, dal carattere difficile e dal silenzio dotato di una capacità di gridare ai quattro venti il suo pensiero, proprio in quegli ambienti dove, tra l’altro, aveva amici dello spessore di Mimì Rea o Luigi Compagnone, non facendo sconti ad alcuno. Quanto bisogno avrebbe Napoli di questa meravigliosa creatura in tempi come quelli odierni, dove l’autonomia di pensiero di buona parte dei letterati è materia rara e quasi inesistente.
Qualcuno, nei giorni in cui il Comune di Napoli ha deciso di programmare una giornata intera in ricordo della scrittrice, a giusta ragione, ha sostenuto che Anna Maria Ortese sia stata immeritatamente dimenticata sin dagli ultimi anni della sua vita, fatti di stenti anche economici, quando soltanto un amico si attivò per farle avere i benefici della Legge Bacchelli.
Plauso, quindi, all’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele, nonché al Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, i quali, proseguendo nell’opera di recupero della memoria storica e di rivalutazione di figure significative che hanno dato un contributo alla cultura, all’arte, al teatro e alla musica della città, hanno organizzato venerdì 9 marzo una giornata A.M.O. – Anna Maria Ortese a vent’anni dalla sua morte, una manifestazione che avrà inizio alle ore 9:30 con lo scoprimento di una targa in via F. Palasciano, dove l’autrice visse negli anni del dopoguerra. Alle 17:00, invece, presso la Sala della Giunta in Palazzo San Giacomo, un incontro pubblico con Valeria Parrella ne ricorderà la figura, accompagnato da un interludio musicale del chitarrista Ettore Scandolera, per poi concludersi con una visita guidata al Palazzo Municipale.
