• L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Mar dei Sargassi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo

Francesca Testa di Francesca Testa
6 Febbraio 2018
in Lapis
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on TwitterInvia su WhatsApp

Camicia rossa, giacca nera, jeans e scarpe Clarks: è così che veste Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo. Creato da Tiziano Sclavi – che si è ispirato esteticamente all’attore Rupert Everett –, il personaggio, le cui storie sono state pubblicate a partire dal 1986 da Sergio Bonelli Editore (prima Editoriale Daim Press), è un ex agente di Scotland Yard, dal passato poco conosciuto, misterioso, avvolto in una dimensione surreale. Ed è proprio questa dimensione onirica, il sogno, ma soprattutto l’incubo, a interessare, personalmente e professionalmente, il protagonista del fumetto.

I suoi clienti non sono mai comuni, bensì sono sempre personaggi colpiti da “qualcosa” di soprannaturale come zombie, spettri e mostri. Dylan Dog, infatti, aiuta e ascolta tutte le persone ritenute pazze o non credute, quelle che raccontano storie incredibili, talmente assurde da scivolare nella follia. Ciò che conta per l’indagatore dell’incubo non sono i soldi, ma è la paura, così inspiegabile, irrazionale e allo stesso tempo così affascinante, l’ignoto di cui egli stesso ha timore. Anche l’ex agente, di certo non un eroe invincibile, può fallire e non “risolvere” un caso. L’orrore non sempre sparisce.

Può interessartianche...

Mimmo Jodice, il fotografo che rende visibile il tempo

Raptors in the garden: Canti di grazia di Achille Campanile e Vasca

Sebastião Salgado: la fotografia come atto di resistenza

Un uomo ironico che ama le donne, impulsivo e problematico. Tanti sono i dubbi che ha su se stesso e sul mondo, un investigatore che odia la violenza, che ama suonare il clarinetto e che si diverte a costruire il modellino di un galeone che probabilmente non terminerà mai. Nonostante ciò che affronta ogni giorno, sembra che ancora non riesca a credere all’esistenza del soprannaturale. Non a caso, il suo motto è Non ci credo, ma ci spero.

Il personaggio dell’omonimo fumetto avrebbe dovuto essere un detective solitario, senza una spalla comica che invece c’è, eccome: si tratta di Groucho, miglior amico di Dog e ufficialmente suo assistente, il cui unico compito è quello di lanciare, al momento giusto, la pistola che custodisce. Un compito che, tuttavia, non gli riesce bene. Spesso, infatti, dimentica di caricarla, altre volte, invece, non la trova oppure finisce con il colpire Dylan in piena faccia. L’aiutante non ha età, ha il viso di Groucho Marx, non prende nulla sul serio, fa irritare o scappare i clienti e fa la corte a ogni ragazza che gli capita a tiro.

Le avventure dei due si svolgono quasi sempre in una Londra dei giorni nostri e abbracciano il genere “fantastico” da tutti i punti di vista: partendo dall’horror sino ad arrivare alla pura fantascienza. Spesso, però, questi racconti non sono soltanto mera fantasia, ma un pretesto per affrontare tematiche sociali importanti quanto reali: la droga, la discriminazione, il razzismo e la violenza. Un impegno civile così importante da rendere Dylan Dog il personaggio scelto come testimonial di campagne pubblicitarie contro le sostanze stupefacenti e l’emarginazione razziale.

Un fumetto sa essere speciale se il suo modo di raccontare diventa unico, particolare. Dylan Dog è un’alchimia di generi diversi, spesso opposti tra loro, mescolati da una formula di mistero, difficile da ripetere. Un vero e proprio trionfo dell’opera italiana che, dal 26 settembre 1986 – quando uscì il primo numero, L’alba dei morti viventi –, lo ha visto diventare pian piano un “fatto culturale” e di costume, entrato nell’immaginario collettivo.

Prec.

In-tolleranza stat virtus

Succ.

Inaugurata “La Scugnizzeria”, bella nel nome e nelle idee

Francesca Testa

Francesca Testa

Articoli Correlati

mimmo-jodice-fotografo-tempo
Camera Chiara

Mimmo Jodice, il fotografo che rende visibile il tempo

29 Ottobre 2025

La fotografia di Mimmo Jodice ha spesso come protagonista il tempo, un tempo sospeso che va oltre il momento. Il fotografo partenopeo, che si è spento lo scorso 28 ottobre all’età di 91 anni, ha iniziato a sperimentare quest’arte...

Raptors in the garden Achille Campanile e Vasca
Lapis

Raptors in the garden: Canti di grazia di Achille Campanile e Vasca

30 Luglio 2025

Siamo in un periodo in cui la musica tiene conto delle logiche aziendali come se fosse una qualsiasi industria e non in quanto forma d’arte. Il talento pare essere misurato solo e sempre in numeri, in dimensioni, in proporzioni....

Sebastião-Salgado-fotografia
Camera Chiara

Sebastião Salgado: la fotografia come atto di resistenza

3 Giugno 2025

Sebastião Salgado, nato ad Aimorés, Brasile, l’8 febbraio del 1944, è stato un fotoreporter che ha fatto della documentazione sociale una forma di poesia visiva e della bellezza un atto politico. Figlio unico di un allevatore di bovini, studiò...

luk
Interviste

LUK e la musica: qualcosa per cui vale la pena vivere

28 Aprile 2025

Enzo Colursi è un cantautore napoletano classe 1991. Con la band Isole Minori Settime arriva in finale al Premio De André nel 2015. Nel 2017, dopo quattro anni di intensa attività live, il gruppo si scioglie e prende vita...

Succ.
Inaugurata “La Scugnizzeria”, bella nel nome e nelle idee

Inaugurata “La Scugnizzeria”, bella nel nome e nelle idee

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più letti del mese

  • the brutalist

    “The Brutalist”, ovvero cronaca di un film inutile

    811 shares
    Share 324 Tweet 203
  • Porno Napoli (o Napoli Porno, vedete un po’ voi)

    1490 shares
    Share 596 Tweet 373
  • Storia eretica del sangue mestruale

    1089 shares
    Share 436 Tweet 272
  • Esorcisti e psichiatri: demoni o psicosi?

    931 shares
    Share 372 Tweet 233
  • “Passe, ficusecche ‘e tavutiello”: storia e tradizioni della festa di Ognissanti

    343 shares
    Share 137 Tweet 86
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy policy

Direttore: Alessandro Campaiola

Registrazione al Tribunale di Napoli – Autorizzazione n. 35 del 15/09/2017

Le foto presenti in MarDeiSargassi.it sono reperite su internet, pertanto considerate di pubblico dominio.
Qualora il proprietario di una o più di queste dovesse ritenere illecito il suddetto utilizzo, non esiti a contattare la redazione affinché possano essere rimosse

Iscriviti alla nostra newsletter.

© Copyright 2024 Mar Dei Sargassi | All Right Reserved
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Anguilla
  • Viola
  • Margini
  • Lapis
    • Camera Chiara
  • Paprika
  • Ciak!
  • Billy
  • Bisturi
  • Archivio
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Cinema
    • Il Fatto
    • Interviste
    • L’opinione
    • Rubriche
    • Viaggi
    • Varie