Alessandra Clemente, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli, è per tutti – cittadini, associazioni, comitati – semplicemente Alessandra, e il perché di tanta reciproca spontaneità, da e verso le persone che animano i territori della città partenopea, è facilmente intuibile. Alessandra è una di loro, sempre sul posto, tra la gente, qualsiasi cosa accada, pronta a metterci la faccia. Nel bene e nel male.
Ciò che colpì la nostra redazione, all’alba del progetto Mar dei Sargassi, che prontamente le presentammo, fu il suo approccio cordiale e senza fronzoli. «Dove c’erano i NO, faremo i SI», ci disse, incoraggiandoci, accogliendo la nostra proposta. Da allora, abbiamo incontrato la rappresentante di tutti i ragazzi della città nel corso di tantissime occasioni pubbliche, manifestazioni di malcontento delle periferie, inaugurazioni di nuovi siti cittadini restituiti ai giovani e alla cittadinanza dopo anni di monopolio della malavita, feste e riunioni di associazioni e comitati.
Martedì scorso, a seguito di un vile attacco subito in rete a opera di uno dei tanti, troppi leoni da tastiera che oggigiorno giudicano tutto e tutti con violenza disarmante, l’abbiamo raggiunta presso il suo ufficio a Palazzo San Giacomo per farci raccontare cosa stesse succedendo in merito alla vicenda del quartiere Vasto (da cui poi è scaturito il commento shock di cui abbiamo parlato ieri su questo giornale), e fare insieme un’analisi completa della propria esperienza politica con la formazione arancione di DemA, capitanata dal Sindaco Luigi de Magistris.
«Sono un avvocato che si è formato all’Università Federico II all’insegna di un monito, essere giuristi militanti, ossia, tramite il diritto cambiare la realtà che abbiamo intorno», ha esordito. «Quando sono entrata per la prima volta a Palazzo San Giacomo, in questi uffici, sentivo dirmi la solita frase, Assessò, non si può fare, e questa cosa mi creava disagio. Ma il diritto non è un strumento per non fare, è uno strumento per fare. Le norme sono ali, strumenti per far fare alle persone, insieme, bene le cose.»
Ci ha parlato, poi, della legalità che non è mai un fine, ma uno strumento per raggiungere la giustizia sociale e lo sviluppo della persona umana.
È, quindi, ai giovani, destinatari principali del suo Assessorato, che ha rivolto un pensiero, un appello volto a spingere la città di Napoli verso il futuro che le compete, conscia dell’importanza del gruppo, di tutta quella rete di idee e proposte che sono il centro delle battaglie del suo impegno: «I ragazzi che ho trovato hanno fatto tutti qualcosa di importantissimo per noi, hanno dato fiducia a questo progetto. Ogni volta che una persona scrive alla mail dell’Assessorato, alla nostra pagina Facebook, è un dono prezioso perché è un dono di fiducia. E questo, per me, è un grande risultato ma anche un motivo di grande responsabilità. Così abbiamo intercettato le energie nascoste, i tanti ragazzi e ragazze che non hanno voce ma che sono anche più bravi di me, e io devo fare il possibile per essere all’altezza.»
La città di Napoli, ovviamente, ha occupato, poi, la parte centrale della nostra intervista, e in merito alla questione Debito Ingiusto, Alessandra ha così commentato: «Grazie al Sindaco, Luigi de Magistris, sul territorio non siamo rimasti immobili, anzi, abbiamo messo in campo delle soluzioni per il superamento di queste difficoltà che sono diventate, poi, azione e lotta politica. Ciò che accade oggi a Napoli è figlio di uno scollamento sempre più forte dei Governi, del Parlamento, delle Segreterie di partito, dai territori e, quindi, dai reali bisogni delle persone. Le città sono la cerniera tra il Parlamento e i diritti essenziali, e se queste vengono trattate come aziende pubbliche, che sono in debito, che devono chiudere, vuol dire decidere di dare meno servizi ai cittadini.»
Si è parlato, infine, dei giovani che, in numero sempre maggiore, dal Sud, emigrano verso le città del Nord Italia o all’estero, «Sono devastata a vederli partire senza alternative», chiudendo con una battuta sul suo futuro politico e personale, sul quale, ancora una volta, l’Assessore dimostra di avere le idee molto chiare e una tempra e una consapevolezza da fare invidia a parecchi colleghi che occupano le poltrone romane ma ben presto dimenticano le promesse a dispetto della gente che ha offerto loro fiducia: «Ho svolto una campagna elettorale che mi ha dato la chiara misura di quanto le persone abbiano creduto in me. Voglio fare benissimo l’Assessore.»
Il video completo dell’intervista: